Animazione sociale

Mensile per gli operatori sociali.

Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €

Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 276 / 2013 ottobre

• L’educatore al lavoro sul desiderio
  Educatori che sanno negli anni restare umani senza rinunciare al desiderio e alle inquietudini
  di Andrea Marchesi
  La professione educativa è soggetta a molteplici cambiamenti. Da un lato¸ l’evoluzione delle condizioni socio-culturali in cui si inserisce tale ruolo patisce oggi una diffusa precarizzazione e un netto disinvestimeto dalle politce sociali. Dall’altro¸ anche i percorsi di vita personali e l’età anagrafica portano inevitabilmente a un diverso approccio a un lavoro fatto di relazione desiderio. Solo un "ragazzo" idealista può dunque aspirare a svolgere tale professione o anche un adulto esperto può declinarla in modo utile e peculiare? Come porsi rispetto a quanti percepiscono cristallizzata la figura dell’educatore e alle mappe di ricerca dei nuovi educatori?
  
• Di quali servizi sempre più ci sarà bisogno?
  Come non smettere di costruire diritti nella fragilità che ci avvolge
  di Franca Olivetti Manoukian
  Oggi le fragilità dilagano nelle nostre quotidianità. Sono fragilità collegate a perdite di lavoro¸ di salute¸ di casa¸ ma anche a perdite di fiducia nelle istituzioni¸ di luoghi di identificazione collettiva¸ di speranze nel futuro. In questo scenario di grande fatica è importante che i servizi socio-assistenziali¸ socio-sanitari¸ socio-educativi¸ del pubblico come del privato sociale¸ non si lascino risucchiare nelle sabbie mobili del pessimismo¸ delle colpevolizzazioni o del ripiegamento amareggiato e sterile su di sè. Ma trovino i modi¸ le parole¸ la lucidità per uscire dai propri confini e connettersi con altri
  
• Farsi città nel farsi prossimi agli anziani invisibili fragili
  Inserto del mese: Fare comunità insieme agli aniani/2
  A cura di Ermana Coradini ... [et al.]
  La responsabilità verso gli anziani fragili è diffusa¸ ma spesso le iniziative sono frammentate e con ipotesi di lavoro deboli nel mettere a fuoco i sentieri percorribili ponendo al centro il diritto dell’anziano ad abitare nel proprio contesto di vita¸ tessendo relazioni¸ mentre si confronta con la diffusa vulnerabilità. Per consolidare tali responsabilità si deve far leva su un investimento politico e professionale da parte di città e paesi¸ con operaori e servizi che si mettono in gioco nell’accogliere il lavoro in atto e ripensarlo con i cittadini¸ maturare con loro ipotesi progettuali¸ apprendere dal lavoro. Un processo partecipativo impegnativo¸ capace di alleggerire le fatiche degli anziani fragili e di "fare città"
  
• Perchè la scrittura nei servizi sociali
  Dieci buoni motivi per avviarsi verso scritture riflessive¸ rielaborative¸ narrative
  Di Sergio Quaglia
  Scrivere può diventare un’esperienza significativa nella vita di ognuno¸ uno strumento per attivare pensieri e condividere vissuti¸ in ambito sia personale sia lavorativo. Di certo la scrittura ha una parte importante nel lavoro sociale¸ sebbene spesso venga vista ancora o come un dovere gravoso e quasi slegato dalle più concrete pratiche operative o come un vezzo da coltivare nel tempo libero. Continuiamo quindi a interrogarci sul "Raccontare oggi il lavoro sociale"(riflessione approfondita nell’inserto del nr. 263/2012): in quali dimensioni si può declinare la sccrittura? Come renderla un reale aiuto alle pratiche di lavoro e alla vita degli operatori?
  

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