Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 270 / 2013 (febbraio)
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Immateriali i beni che l’anziano offre alla comunità
Uscire dagli stereotipi per un’adeguata rappresentazione sociale
intervista a Renzo Scortegagna a cura di Silvia Gambolati e Franco Floris
Dell’anziano¸ nell’attuale societภnon si può parlare solo da un punto di vista demografico o di carico economico. Sta emergendo infatti un nuovo profilo di anziano: non più solo il lavoratore di una vita¸ che fa carriera¸ figli e che dopo ha il diritto di riposarsi. Ma piuttosto un soggetto non solo fruitore passivo di iniziative¸ nè solo consumatore¸ che si percepisce risorsa senza però essere valorizzato. Chi lavora nel sociale e chi delinea le politiche di attraversamento della crisi non può non rappresentarsi l’anziano anzitutto come risorsa¸ come produttore di beni immateriali di cui la società ha boisogno
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Quali capacitazioni nella precarietà?
Ci accomuna il compito di cambiare la nostra vita e il nostro modello di sviluppo
di Ugo Morelli
Nel portare avanti le riflessioni di Alain Ehrenberg (vedi nr. 264)¸ secondo cui tutelare i diritti significa investire sulle competenze delle generazioni per far fronte alle sfide del tempo¸ diventa importante approfondire il nesso fra competenze significative per mettere in discussione l’attuale modello di sviluppo e modalità con cui immaginare¸ selezionare¸ maturare tali competenze¸ soprattutto fra le nuove generazioni. Tutti¸ infatti¸ parlano di competenze¸ ma quasi sempre slegandole dal compito comune di rimettere in discussione le forme distruttive di individualismo¸ abilitando invece forme costruttive di comuni rspoonsabilità
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Per un’agenda culturale e pollitica con gli homeless
L’opportunità per gli homeless di farcela con le proprie capacità
di Paolo Pezzana
La crisi economica e sociale ci porta a rassegnarci alle vecchie e nuove forme di emarginazione. Si dà per scontato che non possano non esserci in questo modello di svilulppo. In realtภabbandonare a se stesse intere fasce di popolazione è impoverente per tutti¸ sul piano etico ma anche su quello socioeconomico. Non si creano¸ infatti¸ le condizioni per sviluppare le capacità delle persone di essere autonome¸ capaci di fronteggiare problemi edi organizzare forme di intraprendenza territoriale per costruire beni comuni. Per farlo¸ occorre conoscere da vicino le situazioni e avere un’agenda politica che investa sulla capacitazione delle persone
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I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza/3
SViluppare genitorialità sociale diffusa
a cura di Roberto Camarlinghi ... [et al.]
Quest’inchiesta si inoltra in un terreno fecondo per costruire migliori condizioni di crescita per i bambini e i ragazzi che hanno genitori fragili. E’ il terreno che vede protagoniste famiglie (in genere appartenenti a reti associative o attivate dai servizi) che si rendono disponibili ad affiancare altre famiglie¸ sostenendole nei compiti genitoriali. Riuscire a valorizzare queste risorse di aiuto è oggi una strada promettente per chi ha a cuore le sorti dei bambini¸ dei ragazzi e degli adulti più in difficoltà. E’ questa strada¸ infatti¸ che si puòtutelare il diritto di ogni bambino a poter crescere nella propria famiglia
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Riconoscere sguardi in tensione e silenzi degli anziani
Operatori in tensione tra bisogni sospetti e aspettative umanizzanti
di Emilio Vergani
L’enfasi sui bisogni degli anziani (ma non solo)¸ soprattutto quando qualcuno si arroga il diritto di dire quali siano tali diritti¸ ha portato a corti circuiti darammatici nel pensiero e nellì’azione a sostegno di chi vive momenti di fatica¸ in quanto si è slegata l’attenzione alle capacità soggettive in una logica di responsabilità. Capacità e responsabilità che possono rientrare in gioco laddove i bisogni stessi¸ depurati da logiche assistenziali¸ si manifestano come domande di dignità a cui è possibile rispondere solo toccando con mano la soddisfazione di essere non solo autonomi¸ ma anche socialmente utili
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Oltre i muri tra servizi e scuola
Un percorsodi ricerca-azione per costruire una alleanza educativa tra servizi e scuola
a cura di Francesco Garzetti ... [et al.]
Tra scuola e servizi sociali in questi anni si sono create le distanze che oggi occorre accorciare. Con la scuola i servizi devono tornare a condividere ragionamenti di prospettiva sule sfide educative e sociali del territorio di appartenenza. Stringendo la collaborazione con la scuola¸ gli operatori dei servizi hanno maggiori chanche di influire sulle storie individuali e familiari¸ ma anche sui contesti sociali dove queste storie si esprimono. La scuola¸ da parte sua¸ può sentirsi meno sola nel far fronte ai problemi di apprendimento e comportamento di molti ragazzi¸ che spesso portano in classe visssuti di disagio che hanno origine nelle crisi delle loro famiglie
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