Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 291 / 2015 (apr)
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Il farsi impresa di un’impresa che si vuole sociale
Quel che il nostro tempo richiede alle imprese sociali per una co-produzione del welfare
Intervista a Stefano Zamagni a cura di Matteo Olivo
Per non venire meno alla loro mission di generare beni di interesse generale in una logica di coesione sociale che dia spazio ai diritti di tutti¸ la cooperazione sociale e il terzo settore¸ facendo leva sullo spirito imprenditoriale che hanno accumulato nella loro storia¸ sono chiamati oggi a lavorare a una nuova fase imprenditiva che può prendere forma dal confronto tra terzo settore¸ imprese profit¸ pubbliche istituzioni. Lo richiede la stessa Riforma del terzo settore¸ in discussione a livello politico e legislativo¸ incentrata sulla riorganizzazione del terzo settore in una prospettiva di "co-produzione" del welfare.
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Chi può oggi contrastare l’esclusione?
Il compito degli inclusi che non si rassegnano alle crescenti diseguaglianze
Dario Rei
La crisi attuale solleva domande esigenti su come contrastare le disuguaglianze. Domande a cui si può rispondere solo mettendo in discussione le regole del gioco sociale ed economico e¸ più da vicino¸ ancorandosi alla funzione del welfare di ridistribuire la ricchezza e costruire una coesione soicale fondata sulla giustizia¸ prima che sulla solidarietà. Il vero nodo oggi è costruire le condizioni istituzionali - entro cui sono in gioco gli attori politici¸ sociali ed economici¸ ma anche i soggetti dell’econonia civile - che consentano a tutti di realizzare i diritti e i doveri fondati su una uguaglianza che non omologa¸ ma neanche rimane indifferente alla sorte di nessuno.
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La cooperazione sociale alle prese con l’innovazione
Se l’innovazione è un modo di lavorare per mobilitare le risorse dell’intera comunità
di Franco Floris
La cooperazione si confronta spesso con espressioni che rappresentano un "nodo culturale" del tempo¸ da cui si tende a difendersi con fughe in luoghi comuni¸ resitenze acritiche¸ ireali aspettative. Uno di questi nodi è oggi l’innovazione sociale. Se da una parte nessuno può negare che le cooperative e il loro approccio ai problemi abbiano ancora molto da dire e da dare¸ dall’altra è pur vero che il mondo entro cui lavorano è cambiato. La vera impresa è mettere in gioco il proprio patrimonio per ripensare mappe concettuali¸ processi di lavoro¸ alleanze inedite a stretto contatto con l’odierna "anima cooperativa" che emerge oggi nelle comunità.
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Il sapere degli operatori nelle residenze con anziani
Inserto del mese. Fare comunità insieme agli anziani/2
a cura di Antonio Censi
Le residenze con anziani hanno assunto una marcata caratterizzazione sanitaria. L’evoluzione è determinata dal cambiamento degli ospiti e dei loto problemi sanitari. In tal senso si è provveduto alla qualificazione delle risorse attraverso nuove professionalità sanitarie¸ con miglioramenti notevoli nella qualità delle cure. Sul piano gestionale¸ però¸ questo ha spesso portato a una spinta efficientistica inprontata a culture organizzativwe fondate su una razionalità pragmatica con il rischio di neutralizzazione dell’affettività. A partire da questa criticitภsta crescendo la ricerca di nuove interazioni tra sanitario e sociale¸ alla luce di modelli organizzativi di tipo comunitario che prendono forma dai saperi degli operatori a contatto con gli anziani.
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L’elogio della pausa nel lavoro di cura
La scelta dei tempi degli inteventi è un’arte che ne condiziona la riuscita
Fausto Poleselli
Nel lavoro di cura il tempo dispiega su due fronti: il tempo dell’operatore e quello della persona che cerca con fatica la sua strada. Da qui una domanda: di quanto tempo ha bisogno una persona per attivare dentro di sè un qualche cambiamento mentre interagisce con l’operatore? Spesso si sottovaluta il fatto che ogni nuova capacità chede un tempo adeguato di interiorizzazione¸ all’incrocio tra attese personali e perturbazione prodotta dall’operatore. Ogni persona¸ infatti¸ ha un suo stile di apprendimento e un suo modo di riorganizzarsi nell’evolversi¸ con pause non prevedibili¸ tanto meno prescrivibili. Da qui l’elogio per il saper sostare¸ in ascolto del tempo dell’altro.
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La salute passa da una rete leggera di donne immigrate
Il sostegno alla capacità naturale delle donne nel creare connessioni micro sociali
Nicola Basile¸ Laura Marando¸ Marta Pietrobelli
Un diffuso interrogativo riguarda oggi comne accompagnare i migranti verso un uso consapevole e appropriato dei servizi sanitari. La scommessa su cui puntare è forse quella di percorsi di "empowerment" nei micro contesti¸ che facciano leva sulle risorse delle gruppalità naturali nel creare cittadinanza. In tal senso può essere decisivo fare spazio¸ nel produrre la salute dei migranti¸ al ruolo informale delle donne attive nelle loro comunità. A sua volta l’accesso ai servizi sociali e sanitari accresce nei migranti il senso di cittadinanza e l’apertura alla convivenza fra mondi culturali dentro lo stesso territorio.
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