Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
Per ulteriori informazioni
Sommario n. 290 / 2015 (mar.)
-
Maestro è chi insegna l’amore per il sapere
Intervista a Massimo Recalcati a cura di Roberto Camarlinghi
Se c’è qualcosa che resta insostituibile della scuola¸ è la funzione di animare il rapporto del soggetto con il sapere. La posta in gioco dell’insegnamento è ancora tutta qui: nell’introdurre l’allievo in un rapporto vitale con il sapere. Nel rendere il sapere un oggetto in grado di muovere il desiderio: il desiderio di sapere¸ di approfondire¸ di capire. Se nella nostra vita ciò è acaduto¸ è perche abbiamo incontrato un maestro¸ un insegnante che ha amato il sapere e - amandolo - ce lo ha reso desiderabile. Un maestro che è stato capace di generare in noi quel trasporto amoroso verso la cultura che rimane il più grande antidoto per non smarrirsi nella vita.
-
Produrre Servizi è tutelare diritti
Ritrovare nella storia dei Servizi le ragioni e le possibilità per andare oltre la crisi
Franca Olivetti Manoukian
I Servizi sociali e sanitari da troppi anni sembrano affannati da varie crisi collegate a riduzioni di finanziamenti e di organici¸ a delegittimazioni e contrapposizioni ideologiche¸ a nostalgie di un welfare mai raggiunto e incitamenti verso ri-organizzazioni di cui non si vede il senso. A chi sta dalla pare dei Servizi¸ a chi pensa che possano contribuire alla qualità della vita di singoli e famiglie¸ tocca oggi raccogliere idee¸ motivazioni¸ cooperazioni per andare oltre questa lunga epoca di crisi e per riaffermare la centralità dei Servizi pubblici e privati nel progetto di una società democratica. Perchè produrre Servizi - non dimentichiamolo mai - è tutelare diritti.
-
A un giovane operatore della salute mentale
Lettera aperta per riconoscerci in una storia che parlaal futuro
Peppe Dell’Acqua
Nel numero 286 di Animazione sociale¸ Eugenio Borgna¸ maestro di una psichiatria dell’ascolto e del colloquio¸ ha invitato a "rifondare la psichiatria come scienza umana". E ha rivolto il suo appello alla nuova generazione di operatori della salute mentale¸ senza il cui apporto - ha detto - "la grande rivoluzione basagliana rischia di svuotarsi e di perdere le sue ragioni d’essere". Come rivista¸ ci è subito venuto in mente di chiedere a un altro maestro¸ Peppe Dell’Acqua¸ di proseguire il discorso. Ne è nata questa "lettera aperta"¸ rivolta a chiunque operi nel campo della cura e anche a tutti i cittadini e le cittadine con cui sempre più bisogna imparare a parlare
-
Costruirsi una vita al di là dellal malattia mentale
Inserto del mese: la recovery nella salute mentale
a cura di Roberto Mezzina ... [et al.]
Nella storia della salute e della malattia mentale¸ è successo che a un certo punto abbiano cominciato a parlare i diretti interessati. E quando i soggetti portatori del problema riescono a farsi sentire¸ il problema viene a ridefinirsi. Dai loro racconti emerge che il distrubo psichico è un’espereinza attraversabile e dunque la cronicità non è un destino. Che la salute mentale è la capacità di riprendere in mano la propria vita e non per forza l’assenza di sintomi. Che se è difficile arrivare alla guarigione clinica¸ è comunque indispensabile perseguire una migliore qualità della vita. E - non da ultimo - che ai servizi di salute mentale spetta accompagnare le persone nei loro viaggi verso la "riconquista di sè". Un’idea potente¸ che in questi anni abbiamo imparato a chiamare "recovery".
-
Il limite nella quotidianità dell’educare
Una risorsa a volte inaspettata dentro situazioni difficili
Giulia Zanardi
Chi svolge un lavoro educativo è spesso confontato con i limiti: quelli emergenti nella propria storia¸ quelli dei contesti in cui opera¸ quelli delle persone con cui lavora quotidianamente in una prospettiva educativa. Di fronte ai limiti che nascono da un relae che ci resiste¸ per tutti il rischio è duplice: quello di negarli chiusi in un narcisismo onnipotente¸ ma anche di subirli in modo passivo. Ci può essere una terza via da percorrere come educatori¸ dotata di maggiore generativitภed è quella di sostare nei limiti¸ esporarli con luciditภda ricercatori attenti a intravedere le possibilità non viste in ogni situazione¸ per aprirsi a nuovi mondi relazionali
5/2020 |
7/2019 |
6/2019 |
5/2019 |
4/2019 |
3/2019 |
2/2019 |
1/2019 |
9/2018 |
8/2018 |
7/2018 |
6/2018 |
5/2018 |
4/2018 |
3/2018 |
2/2018 |
1/2018 |
9/2017 |
6/2017 |
5/2017 |
3/2017 |
2/2017 |
1/2017 |
304/2016 |
303/2016 |
9/2016 |
6/2016 |
5/2016 |
4/2016 |
3/2016 |
1/2016 |
296/2015 |
291/2015 |
290/2015 |
6/2015 |
285/2014 |
284/2014 |
283/2014 |
282/2014 |
281/2014 |
280/2014 |
279/2014 |
276/2013 |
275/2013 |
12/2013 |
11/2013 |
6/2013 |
5/2013 |
4/2013 |
3/2013 |
2/2013 |
1/2013 |
10/2012 |
9/2012 |
Torna all'elenco spogli.