Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 299 / 2016 (mar)
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Il sogno della città che cura
L’attualità della lezione basagliana
Interista a Franco Rotelli a cura di Roberto Camarlinghi
Nell’ultimo libro di Franco Rotelli¸ diario di 40 anni di esperienza triestina¸ risalta la quotidianità del lavoro lungo¸ difficile¸ appassionante di Franco Basaglia e dei suoi collaboratori¸ ossia di quello che è stato definito "uno dei gruppi intellettuali più sorprendenti nella storia del nostro Paese". Capace di mettere in discussione il sistema manicomio¸ o forse di più il sistema società. E di svelare come il cuore della questione sia non solo abbattere muri¸ ma ricostruire tessuti di senso e di relazioni¸ dando vita ad altri modi di fare salute mentale. E’ una storia le cui intuizioni continuano a essere generative. e che spingono oggi a estendere quel progetto di cura a tutta la città
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Noi fragili e perciò generativi
L’esposizione alla fragilità tra rassegnazione o apertura a inedite possiblità
Ugo Morelli
L’esperienza soggettiva della fragilità può bloccare la capacità di sviluppare un pensiero. Con esiti distruttivi quando tutto ciò porti a senso di impotenza e impermeabilità verso ciò che c’è intorno¸ se non a cinismo e rancore verso tutto e tutti o a pragmatismo cieco rispetto al senso delle relazioni e delle azioni. Questo è vero in non poche situazioni. Eppure è anche vero che¸ lasciandosi permeare dalla fragilità diffusa¸ molte persone sono giunte a distaccarsi da forme di vita personali e sociali oramai infeconde¸ per aprirsi in modo sorprendente¸ a forme di vita generative. La fragilità è dunque una dimensione che comporta vincoli¸ ma anche possibilità
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Coltivare il progetto di una città ospitale
Se la coesione sociale è un guscio fragile¸ solcato da rischiose linee di frattura
a cura di Laboratorio urbano di Vicenza
L’ipotesi di queste pagine - nate da un"laboratorio urbano" promosso da operatori sociali e sanitari che in carcere si occupano di persone con problemi di dipendenza - è che per i servizi di cura sia fondamentale prendersi cura tanto del progetto terapeutico del singolo¸ quanto del progetto della città. Mai disgiungerli¸ perchè è nella città che gli operatori possono trovare le opportunità per dare sbocchi concreti ai diversi progetti di cura ed è nella città che le vite fragili possono trovare le risorse per costruire la propria vita. Si tratta allora di lavorare avendo in mente il progetto di una città ospitale è anche una città più coesa¸ più sicura¸ più felice
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Quale cura delle dipendenze?
Riaccendere le luci sulle comunità terapeutiche
a cura di Roberto Camarlinghi e Francesco d’Angella; con un contributo di Leopoldo Grosso
Una riflessione sulla funzione delle comunità oggi. Una riflessione che parta dall’ascolto delle esperienze costruite in questi anni¸ sostando nell’analisi¸ ponendosi domande¸ riconoscendone il valore per trarne indicazioni per il futuro. Un ascolto storico¸ che recuperi le intuizioni di un tempo per costruire nuova storia. Di qui gli interrogativi su cui riflettono queste pagine: che valore hanno avuto e hanno oggi le comunità terapeutiche?
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La forza dei venti per tracciare la rotta
L’arte di bolinare come piccola e promettente rivoluzione pedagogica
Marco Lo Giudice
Le turbolenze dell’adolescenza sono amplificate dalle tempeste del mondo in cui tutti siamo immersi. Eppure¸ soprattutto per le nuove generazioni¸ l’attraversamento delle tempeste è la condizione per no mancare il proprio appuntamento con il mondo. Che cosa significa allora educare in adolescenza? Educare è sostenere nel misurarsi con il rischio dell’attraversamento della tempesta¸ facendo propria l’arte del bolinare¸ ossia dell’usare la forza dei venti contrari a proprio favore. L’educazione di bolina è proprio questa irriducibilità a qualsiasi contesto avverso: che sia un periodo¸ una storia¸ un territorio o il mondo stesso.
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Tessere le storie dei bambini
Il lavoro educativo come "bottega artigiana" per annodare emozioni e pensieri
Gilda Vischia
Le vite ingarbugliate di bambini e ragazzi sono un appello incessante al mondo adulto a stare al loro fianco per scoprire insieme qualcosa di bello dentro la storia di ognuno. Per farlo¸ è importante una buona relazione di conferma esistenziale¸ ma anche una relazione che permetta ad ogni bambino e ogni ragazzo di esercitarsi nel tessere i fili di una storia interessante in cui esprimere la propria forza vitale. In altre parole¸ quello che l’adulto può offrire è uno spazio di apprendistato artigiale in cui relazioni ed emozioni¸ rappresentazioni e pensieri contengano le turbolenze aprendo a un diverso sguardo su di sè e sul mondo intorno
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