Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 275 / 2013 (ago/set)
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Tempo di imprese che producano beni di teritorio
La crisi dell’eonomia del consumo schiude nuove frontiere di socialitภdemocrazia e impresa
Intervista a Salvatore Natoli (filosofo) a cura di Massimo Campedelli
Imprese sociali¸ servizi e associazioni si chiedono compe risposizionarsi dentro la crisi¸ sapendo che - sebbene la mancanza di risorse finanziarie sia grave - non basta una lettura economicistica. E’ lo stesso paradigma del bisgogno-risposta in cui sono stati pensati i servizi a essere inadeguato nel comprendere i problemi e immaginare le risposte. La crisi economica ed etico culturale porta a chiedersi non solo quali beni materiali abbia senso produre e come¸ ma anche di quali servizi sociali¸ educativi e culturali ci sia bisogno oggi.
Cosa vuol dire intraprendere dentro il travaglio in cui ci dibattiamo e quali "intraprese" sono da immaginare?
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Nell’educare l’errore è non errare
Alcune eresie a uso di quanti sono in gioco nel lavoro educativo
di Beppe Quaglia
Fino a che punto nell’educare c’è un’accoglienza dell’altro con la sua storia¸ i suoi errori¸ le ragioni che stanno anche dietro gli errori? Spesso dalle ragioni dell’altro ci si protegge per non lasciarsi interrogare¸ nascondersi dietro risposte già date a livello personale e sociale o dietro saperi già costituiti¸ che forse non hanno più significato in un’epoca di messa in discussione di stili di vita¸ norme sociali¸ modelli di svilluppo¸ prospettive di futuro. In un’epoca di ricerca l’errore¸ invece¸ può rappresentare la tensione ad altro dall’esistente¸ ad altri mondi. Quanto gli educatori sono disposti all’erranza in un tempo dove spesso la ricerca può farsi strada nell’errore?
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Un Paese fragile tra povertà e disoccupazione
Fatti¸ interrogativi e proposte per un’assemblea tra iniziative di contrasto alla povertà
A cura della rete Numeri pari. Cittadini¸ istituzioni¸ imprese
La risposta al dramma dell’impoverimento di un’ampia fascia di popolazione e della vulnerabilità diffusa non può essere delegata alla responsabilità delle persone¸ ma a quello pur decisivo delle istituzioni pubbliche. La complessità dei problemi richiede risposte complesse¸ possibili solo connettendo attori sociali¸ econonomici e politici nella ricerca di vie di uscita ispirate a equità e giustizia come anche al ripensamento degli stili di vita e della coesione sociale. La fatica della politica e dell’economia chiede ai mondi del sociale di farsi promotori di iniziativa politica¸ sociale¸ etica e culturale¸ sapendo che in gioco è la stessa vita democratica
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Disallineamento e resistenza come opportunità nell’educare
Inserto del mese: La relazione educativa ricerca parole/2
a cura di Marco Pino
Ognuno ha diritto a una progressiva espansione del suo campo esperienziale¸ apprendendo nuovi significati¸ relazioni e azioni. Questo avviene misurandosi con i problemi e le fatiche¸ ma anche facendo spazio alle attese e aspirazioni soggettive. Un compito non facile che a volte disorienta le persone¸ fino a inoltrarle in storie difficili. Come evolversi dentro tali storie alla ricerca di capitoli ulteriori della propria vita? La risposta non è facile¸ ma può trovare un decisivo sostegno nello sperimentare tra educatori e persone segnate da difficoltà nuovi riconoscimenti¸ significati e prospettive¸ attraversando disallineamenti e resistenze
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Il lavoro sociale dall’empatia alla compassione
La comune fragilità può aprire a inediti investimenti tra risorse informali e professionali
di Matteo Secchi¸ Valentina Calcaterra
A fronte della crisi delle risorse del welfare¸ tutti esaltano la responsabilità delle comunità locali. Un ragionamento controproducente¸ se non si basa sul ricooscimento della comune fragilità e dalla scommessa che la possibilità di contrastarla (o alleggerirla) passa¸ prima che dall’aiuto verso chi è segnato da difficoltภdalla maturazione di un’intensa copassione reciproca. La compassione è il fondamento del "sortire insieme dai problemi"¸ dunque della politicità come via di uscita dai problemi¸ in cui dar valore a un intero territorio¸ senza accettare deleghe tra risorse formali e informali¸ cittadini e istituzioni¸ utenti e operatori sociali
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Polenta¸ frico e sarmale per fare comunità
Le assistenti familiari immigrate da risorse per un anziano a soggetti attivi nella comunità
di Serenella D’Agaro¸ Daniela De Narda
Il reciproco privatizzarsi tra assistenti familiari immigrate e anziani con le loro famiglie sta portando a due pericolose derive. La prima è l’impoverimento sociale e culturale delle donne immigrate che vivono separate¸ oltre che dal mondo di origine¸ dal territorio in cui abitano. La seconda è l’impoverimento sociale e relazionale degli anziani confinati in casa¸ con grave perdita di senso e prospettiva per tutti. Come le comunità e¸ più da cvicino¸ i servizi sociali possono accompagnare l’evolversi di queste situazioni per permetere alle assistenti familiari di socializzare con altre persone ma anche di abitare il territorio sentendosi soggetti attivi?
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