Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 305 / 2016 (dic)
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Essere operatori sociali oggi
Senza una dimensione politica e culturale il lavoro sociale perde capacità profetica
Intervista a Luigi Ciotti a cura di Roberto Camarlinghi
I numeri della fatica nel nostro Paese li conosciamo: oltre quattro milioni e mezzo di persone in povertà relativa. Ma sempre più la fragilità coinvolge gli stessi operatori sociali¸ cioè coloro che dovrebbero essere messi in grado¸ con politiche giuste¸ di lavorare per la dignità delle persone e invece si trovano penalizzati anch’essi dai tagli al welfare. Rassegnarsi al declino del sociale è però impossibile¸ in un Paese in cui ciò che occorre sono proprio politiche che aiutino a creare le condizioni sociali della libertà. E allora¸ mai come oggi¸ gli operatori sociali non possono chiudersi nella tecnicalitภma devono ritrovare l’anima politica e culturale del loro lavoro
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Desiderare ancora di essere"noi"
Il desiderio come forza di legame
Duccio Demetrio
Tutto sommato è facile dire "io". Invece è sempre arduo dire "noi"¸ affermando una nostra appartenenza plurale. Un noi che in questo articolo Duccio Demetrio propone di intendere come quella "parte di noi in ognuno"¸ che ci motiva a far gruppo o comunità. Un noi che¸ quindi¸ dovrebbe essere parte cruciale dell’io di ognuno¸ di quell’interscambio continuo tra soggettività e intersoggettività capace di addomesticare il nostro ego narcisistico¸ egotistico¸ egoistico. Perchè non c’è dubbio che il desiderio che ci abitua può prendere pieghe narcisistiche che trasformano l’aspirazione in delirio¸ ma può anche diventare forza di legame allorchè riconosce la presenza dell’altro
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Aspirare a un’altra società si può
Inserto del mese: L’orizzonte della città del noi
Testi di Gianfranco Viesti ... [et al.]
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Dal progetto al processo nel lavoro d’aiuto
Per non trasformare un processo creativo in esercizio di potere
Fausto Poleselli
La precisione ingegneristica di un progetto di intervento con chi è sommerso da difficoltà non sempre garantisce la fecondità del processo di aiuto che poi lo incarna qui e ora. Infatti il processo implica una buona dose di invenzione artistica¸ passo dopo passo¸ man mano che una situazione si modifica e gli attori sulla scena si co-evolvono tra imprevedibili rivelazioni e nascondimenti¸ distanziamenti e avvicinamenti¸¸ dipendenze e autonomie. Un processo in situazione che¸ mentre si muove dentro indicazioni progettuali¸ si autogenera dando fiducia¸ sviluppando attenzione ai segnali di autonomia¸ ripensando le proprie "pretese"¸ dando tempo all’altro di aprirsi una sua strada
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Sperimentare piattaforme sociali abilitanti
Luoghi in cui individuare soluzioni partecipate per un welfare territoriale
Nicola Basile¸ Giuseppe Imbroglio
Dopo anni in cui gli attori sociali -istituzioni pubbliche e cooperative¸ associazioni e mondi for profit¸ fondazioni e organismi religiosi- hanno spesso agito in solitudine¸ da più parti oggi si cercano nuove strade di collaborazione¸ uscendo dalle proprie autosufficienze¸ in un modello di partecipazione in cui le diversità possano incontrarsi¸ ideare e realizzare beni comuni. Iniziative stimolanti¸ non senza ambivalenze¸ in fase sperimentale¸ con passi segnati da tentativi ed errori ma promettenti. Iniziative che si presentano come inedite "piattaforme" di lavoro aperte a tutti¸ entro cui ci si sta abilitando insieme a inediti percorsi di corresponsabilità
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Dentro la catena globale della cura
Come un servizio sociale può prendersi cura delle assistenti familiari del suo territorio
Francesca Brancato¸ Marina Fasciolo
Quest’articolo documenta¸ in termini metodologici e narrativi¸ come un servizio sociale di un territorio possa prendersi cura : le assitenti familiari. Donne straniere¸ nel lessicocomune "badanti"¸ che si occupano di offrire cura a famiglie in cui vi sia una persona anziana con problemi di autosufficienza. Donne che ormai sono una componente essenziale del nostro welfare e che come tali vanno accompagnate a uscire dalla solitudine in cui operano¸ a sentirsi operatrici della cura e cittadine di un territoreo. Donne migranti che¸ non avendo potuto sviluppare la relazione affettiva con i propri cari¸ hanno scelto di ridestinare amore e cura verso gli anziani di qui
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