Animazione sociale
Mensile per gli operatori sociali.
Edizioni Gruppo Abele.
Mensile. Fascicolo singolo: 6,50 €
Dal 1971 Animazione Sociale è la rivista di chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi.
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Sommario n. 320 / 2018
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Saper convergere tra diversi è l’arte dell democrazia
Da conflitti distruttivi a cooperazioni creative
Intervista a Marianella Sclavi a cura di Alessandro Seminati
Ai ponti si stanno sostituendo i muri. Il mito dell’identità pura sta scalzando il valore del meticciato. E leader autoritari prendono il posto di leadership facilitative. Sono tutti segni che l’Altro è oggi percepito con fastidio crescente. Attenzione però¸ perchè l’altro non è solo lo straniero. Ma ognuno di noi è altro per gli altri
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Il mondo salvato dagli operatori sociali?
Punti di riferimento per chi nutre salutare insoddisfazione per il mondo
Testo di Sergio Tramma
Gli operatori sociali non sono nè possono essere dei rivoluzionari di professione¸ dal momento che sono spesso attuatori di un mandato sociale. Se dunque non possono cambiare il mondo¸ possono però cambiare i mondi intermedi in cui operano e porsi come riferimento per chi verso il mondo esprime una salutare insoddisfazione
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E’ tempo di allearsi con il profit?
a cura di Francesco d’Angella
Il terzo settore in questi anni ha appreso dalle aziende una crescente attenzione ai modi del fare impresa. Da parte loro le imprese hanno investito in welfare aziendale e responsabilità sociale. Ma al di là delle contaminazioni sono possibili alleanze?
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Mondi di disabilità che producono un mondo per tutti
Le questioni che rilanciano un approccio cooperativo al lavoro
a cura di Luca Gorlani
Come associare l’inclusione sociale delle persone con disabilità e la costruzione di valore sociale per tutti in modo che le persone con disabilità possano essere considerate soggettività sociali a tutto tondo e non solo terminali passivi di cura?
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Vivere in un sottano
Testo di Davide Pizzi
I sottani sono le case dei poveri. Spazi angusti¸ non concepiti per ospitare persone¸ ma per depositare cose. Vivere in un sottano significa vivere "sotto"¸ quasi per strada. Ma in un paese civile nessuno dovrebbe "vivere sotto"¸ men che meno se bambino. Eppure accade non da oggi¸ nelle nostre fragili e disegnali città
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Requiem per i servizi sociali?
Testo di Elena Allegri
Stiamo vivendo una stagione buia per i nostri servizi sociali¸ un lungo declino che non ha solo ragioni economico-finanziarie ma culturali. Urge riportare il sociale dentro la narrazione collettiva¸ come è stato in altre epoche e come è vitale fare oggi. Urge alzare lo sguardo dal lavoro sul "caso" e lavorare con gruppi e persone nel territorio
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