Il Rapporto della Cnesc¸ giunto alla sua XII edizione¸ è stato presentato dall’Istituto per la ricerca sociale e poi discusso in una ampia tavola rotonda. Due i temi approfonditi nel particolare: il quadro generale di carattere quantitativo sulle attività di servizio civile e l’analisi di carattere qualitativa sulle reti degli enti della Conferenza. Si palesa così un servizio civile che naviga in brutte acque: da un alto è evidente come negli ultimi cinque anni le posizioni finanziate siano diminuite di oltre il 60% a fronte di progetti sempre più articolati e sempre più domande; dall’altro si sottolinea la crescente importanza di fare rete¸ una processo collaborativo che offre la possibilità di agire localmente e pensare globalmente creando economie di scala e ponendo gli enti di fronte alla necessità di dimostrare il loro valore effettivo di fronte agli altri.
Si evidenzia qui già un primo problema: è Gianfranco Marocchi¸ presidente di Idee in Rete¸ a sottolineare quanto manchi una coerenza politica tra le parole e i fatti: esiste una forte retorica delle reti¸ cui non segue però una reale politica di progettazione. Si apre così lo spazio di discussione guidato dall’incalzante Licio Palazzini¸ presidente di Arci Servizio Civile: il servizio civile necessita di una riforma condivisa che sia frutto di una mediazione per fare fronte a questi cambiamenti. È questo l’appello della Cnesc esposto da Andrea Olivero¸ portavoce del Forum del Terzo Settore¸ e da Primo Di Blasio¸ presidente della Cnesc¸ che chiedono un segnale politico chiaro per poter guardare al futuro¸ sul quale si sono trovati d’accordo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega¸ il Sen. Carlo Giovanardi¸ l’On. Marina Sereni (PD) e l’On. Erica Rivolta (Lega Nord)¸ tutti firmatari in Parlamento di proposte di legge sul servizio civile nazionale.