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Generalmente di loro si sente dire che sono diversi¸ devianti¸ che minano la sicurezza del paese e creano situazioni d’emergenza; sono definite minoranze ma non sono una parte minoritaria dell’informazione nazionale. MInorities STEReotypes on MEDIA è l’indagine sulla rappresentazione delle minoranze nelle reti televisive e radiofoniche nazionali italiane¸ condotta dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza e dal Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva.
Osservando a fondo i molteplici passaggi quotidiani¸ si assiste all’innesco di una sorta di riflesso condizionato come spiega Giovanni Ciofalo¸ docente alla facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Roma La Sapienza; i media italiani tendono a reiterare le notizie offrendoci un’immagine stereotipata delle cosiddette minoranze. Sul totale delle informazioni relative a tematiche sociali che costituiscono il 3% di tutta l’informazione nazionale¸ circa una notizia su tre ha per argomento una delle categorie di minoranze di cui si è tenuto conto nella ricerca: immigrati¸ richiedenti asilo e rifugiati¸ minoranze sessuali¸ religiose¸ etno-culturali e linguistiche (rom e sinti) e categorie tipicamente considerate devianti (detenuti e tossicodipendenti). Ma per ciascuna sembrano esserci percorsi più o meno consolidati¸ dai notiziari di cronaca e di cronaca nera e giudiziaria¸ ai contenuti riferiti a questioni sociali e politiche¸ soprattutto per quel che riguarda le minoranze di orientamento sessuale. Nel confronto tra i mezzi di informazione¸ la televisione riduce più spesso il discorso sulle minoranze alla sola categoria degli immigrati¸ mentre la radio traccia un profilo informativo più ampio di temi ed eventi. Mentre diminuisce la frequenza del termine clandestino che fa attribuire immediatamente uno status criminale¸ si pone poca attenzione ai dati reali: quanti sono i rom e sinti nel nostro paese? Tuttora poco spazio è dedicato alle tematiche del lavoro¸ solo l’1¸28% delle notizie riguardanti gli immigrati¸ richiedenti asilo e rifugiati. La gente sa che nel nostro paese gli immigrati sono 5 milioni? si chiede Emma Bonino¸ intervenuta alla giornata e che continua: se la percezione è che questi immigrati sono un fenomeno transitorio è chiaro non c’è la necessità di uno sforzo per una politica di integrazione. Il rischio è di perdere di vista la complessità degli eventi e di indebolire le minoranze nel mercato dei media. Anche se non esitano a prendere parola come dimostrano le numerose esperienze di agenzie stampa gestite da cittadini immigrati di prima e seconda generazione¸ tra cui l’ANSI (Agenzia Nazionale Stampa Interculturale) e gli impegni presi dentro la Carta di Roma. |
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