La storia del territorio: emergenza, prevenzione e tutela

La prevenzione: questo il tema che è stato trattato dai diversi relatori presenti. La scelta di Antrodoco non è casuale: si tratta di un’area ad alto rischio sismico, coinvolta anche nel sisma che ha interessato la zona dell’Aquila in maniera particolare, come ha esposto il dott. Massimo Spadoni, Ricercatore CNR – Istituto Geologia Ambientale e Geofisica, con la proiezione di slides che hanno dimostrato come si presenta e quanto sia sensibile ed esposto il territorio al rischio sismico. Fare prevenzione in questo senso vuol dire anche procedere nella zonizzazione sismica del territorio reatino, una mappatura più approfondita del rischio e del livello di pericolosità cui è esposto.

Il territorio della Provincia di Rieti è esposto anche ad un altro rischio, quello idrogeologico, come ha dimostrato il prof. Marco Petitta del CERI – Università La Sapienza, nel cui intervento si è parlato di rischio idrogeologico e di inquinamento. La valle reatina è testimone, storicamente parlando, dei danni provocati da frane e smottamenti: il territorio attuale ne è la diretta conseguenza.

L’importanza della pianificazione territoriale è stata affrontata dal Presidente della Provincia che ha considerato il lavoro dei piani di emergenza non solo un impegno burocratico, ma una risorsa per il territorio, ma soprattutto dalla dott.sa Luisa Cortesi, Vice Prefetto di Rieti nel suo intervento. Quello della prevenzione è un argomento che deve coinvolgere tutti gli attori operativi sul territorio compreso il volontariato tutto, non solo quello di protezione civile, poiché pianificare vuol dire innanzitutto identificare e definire un unico grande obiettivo: garantire, anche e soprattutto in situazione di emergenza, catastrofe o calamità, la salvaguardia delle persone e aiutarle a ristabilire delle “normali” condizioni di vita nel minor tempo possibile, (L. 225/92 art.3).