Campi di lavoro: quando vacanza fa rima con solidarietà

Ai campi si può partecipare dai 18 ai 100 anni, anche se non mancano proposte per i minorenni, che possono trascorrere un paio di settimane in Europa, per avvicinarsi all’idea di vacanza lavoro senza far impensierire troppo i genitori.
Una soluzione sempre più diffusa e accessibile, a cui si aprono moltissime associazioni non governative e molte cooperative, aumentando anche le opzioni di scelta, forti di un equilibrio che coniuga la possibilità di visitare paesi lontani e difficili, con il vantaggio di non compromettere traumaticamente le proprie finanze (grazie alle speciali convenzioni e alle semplici condizioni di soggiorno) e con la consapevolezza di agire non solo per se stessi, ma secondo interessi molto più ampi.

In Italia sono diverse le Associazioni che propongono programmi di vacanze lavoro, in estate ma anche durante tutto l’anno, sia nel nostro Paese che all’estero. Prima di partire per molte destinazioni del Sud del Mondo, le Associazioni prevedono l’obbligo di partecipare a giornate di formazione, in modo da preparare i volontari ad affrontare realtà molto diverse dalla nostra.

Tutte queste competenze sono finalizzate principalmente su due attività: l’attività di mediazione linguistica che si concretizza nella traduzione tra lingue straniere, e la mediazione culturale che favorisce l’integrazione dell’immigrato mediante la conoscenza delle sue tradizioni ed usanze. Purtroppo, come troppe volte succede, la figura del mediatore culturale non ha un quadro normativo che lo identifichi con chiarezza, può essere infatti riconosciuto anche come mediatore linguistico, mediatore linguistico - culturale, mediatore linguistico interculturale o animatore interculturale.