Giovani e partecipazione

Già da qualche anno, sulla scia delle statistiche sull’invecchiamento del movimento del volontariato, i Centri di Servizio per il Volontariato si interrogano, al fianco delle associazioni, sul rapporto tra gli adolescenti ed i giovani adulti e l’impegno volontario. La questione centrale è prima di tutto, l’attuazione piena del diritto dei giovani alla partecipazione – come definisce l’editoriale del nuovo numero del Trimestrale “Reti solidali” Approfondimenti ed Analisi, in distribuzione da marzo 2005, dedicato appunto a “giovani e partecipazione”. Alcuni grandi nomi del volontariato sono stati sollecitati ad esprimere una loro visione del problema.

- Monsignor Giovanni NERVO, Presidente Onorario della Fondazione Zancan, propone:
…un bando di reclutamento fatto ogni anno, ad esempio nelle scuole superiori, e con manifestazioni pubbliche organizzate insieme da tutte le associazioni di un territorio?
- Ilvo DIAMANTI, Laboratorio di Studi Politici e Sociali, Università di Urbino, puntualizza:
… il confronto tra generazioni, quando non è vera e propria rottura, è un importante momento di crescita che serve alle nuove generazioni ad affermare la propria identità e la propria autonomia.
- Mario POLLO, Università Pontificia Salesiana, punta il dito:
Spesso quella che viene comunicata è soltanto la valenza castrante delle regole e non il loro valore costruttivo.
- Giuseppe COTTURRI, Presidente di Cittadinanzattiva, sintetizza:
L’esercizio dei diritti richiede una pratica quotidiana.

Come si costruisce questa pratica quotidiana, di rispetto e di apertura, in seno alle organizzazioni di volontariato? Questa è una delle domande di fondo anche del Gruppo di lavoro “Promozione” del CSV.net, che l’annuale Seminario formativo sulla promozione del volontariato giovanile basa sulle tre direttrici:

- percorsi innovativi per promuovere la partecipazione dei giovani,
- Sportelli “Scuola e Volontariato”,
- Servizio Civile Nazionale.