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L’attenzione cala: l’Aids cresce Torna indietro
Il primo dicembre è la Giornata Mondiale contro l’AIDS. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per la lotta contro l’AIDS fa il punto della situazione sui risultati della ricerca scientifica contro il virus dell’HIV e che ci ricorda che c’è ancora molto da fare. Il 2005 ha il triste primato del picco di sieropositivi, l’OMS stima che su circa 40 milioni di persone sieropositive 5 milioni hanno contratto il virus in questo anno.

Logo Giornata Mondiale contro l'Aids

Oltre ai noti problemi di salute l’AIDS porta anche gravi conseguenze sul piano della qualità della vita, soprattutto nel continente più povero e più colpito: l’Africa. Nel paese, nel 1950, l’aspettativa di vita era di 59 anni, dai primi anni ’90 è calata drasticamente fino ai 45 anni del 2005, e l’elevata mortalità dei lavoratori ha messo in crisi molte attività produttive.

In Italia il contagio è stimato in una persona infettata ogni due ore, che si va ad aggiungere agli oltre 120.000 sieropositivi attualmente presenti nel Paese. I malati di AIDS sono 21.000, la metà dei quali resistenti ai farmaci. Questa drammatica situazione impone un'accelerazione nella sperimentazione di nuove medicine, ma anche nel finanziamento delle ricerche. Dal 1982 ad oggi i casi di malattia nella forma conclamata sono stati 55.286. Nella metà dei casi i malati dichiarano di non essersi mai sottoposti prima ad un test, per anni sono stati sieropositivi senza saperlo, e senza evitare di diffondere il virus. I casi pediatrici nel nostro Paese, dall’inizio dell’epidemia sono stati 742, ma nessun nuovo bambino si è aggiunto alla lista nel corso dei primi sei mesi del 2005.

Nel Lazio tra luglio 2004 e giugno 2005 si sono verificati 154 nuovi casi di contagi, così suddivisi: 140 casi a Roma, 7 a Frosinone, 2 a Latina, 5 casi a Viterbo mentre a Rieti non si sono avuti nuovi casi.

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