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Parole, parole, parole… Torna indietro
Un linguaggio appropriato è la premessa necessaria ad una buona informazione. Un’informazione che dovrebbe essere rispettosa e deontologicamente corretta oltre che completa e approfondita. Utilizzando un termine piuttosto che un altro o usando termini diversi come sinonimi i mezzi di informazione rischiano di svolgere un ruolo attivo nel fomentare sentimenti di diffidenza e xenofobia tristemente attuali nella nostra società.

L'enfasi attribuita a episodi di cronaca riguardanti i migranti; l’“etnicizzazione” dei reati e delle notizie; la drammatizzazione e criminalizzazione dei fenomeni migratori: sono tutti elementi che contribuiscono a creare un'informazione distorta. Il primo passo per risolvere questa situazione potrebbe esser mettere al bando l’uso di alcune parole che godono ormai di un'accezione fortemente negativa e che potrebbero esser semplicemente sostituite da altre che meglio descrivono le situazioni a cui fanno riferimento.

E’ il caso della parola clandestino. Questo termine, molto usato dai media italiani, evoca segretezza, vite nell'ombra, legami con la criminalità. E’ correntemente utilizzato per indicare persone straniere che per varie ragioni non sono in regola con le norme nazionali sui permessi di soggiorno, ma anche per definire i richiedenti asilo o chi è in attesa di una risposta alla richiesta, oppure sfollati in fuga da guerre o disastri naturali. A seconda dei casi, avendo cura che l'utilizzo sia il più appropriato, è possibile usare parole come irregolari, rifugiati, richiedenti asilo. Senza dimenticare che sono sempre disponibili e spesso preferibili parole più semplici e più neutre: persone, migranti, lavoratori.

Il significato di una parola risiede soprattutto nell’uso che ne facciamo. Scegliere se utilizzare un termine piuttosto che un altro non è una scelta priva di conseguenze. Non generalizzare, saper scegliere le parole per la loro capacità di descrivere nel modo più corretto la realtà, questo potrebbe essere un primo passo di responsabilizzazione e non solo per chi fa informazione…

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