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ZoomGiunto ormai alla sua X edizione il Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia di Caritas Italiana e Fondazione Zancan si sofferma quest’anno su 3 centri di interesse: la povertภla famiglia e l’Europa. - La povertà. Non è vero che siamo meno poveri¸ come gli ultimi dati ufficiali sulla povertà (luglio 2010) farebbero pensare. Secondo l’Istat lo scorso anno l’incidenza della povertà relativa è stata pari al 10¸8% (era 11¸3% nel 2008)¸ mentre quella della povertà assoluta risulta del 4¸7%. Si tratterebbe di dati stabili rispetto al 2008. In realtภè un’illusione ottica: visto che tutti stanno peggio¸ la linea della povertà relativa si è abbassata¸ passando da 999¸67 euro del 2008 a 983¸01 euro del 2009 per un nucleo di 2 persone. Se però aggiornassimo la linea di povertà del 2008 sulla base della variazione dei prezzi tra il 2008 e il 2009¸ il valore di riferimento non calerebbe¸ ma al contrario salirebbe a 1.007¸67 euro. - La famiglia è la prima vittima della povertภda una parte perché l’ulteriori precarietà del lavoro impedisce alle nuove generazioni la creazione di nuovi nuclei familiari¸ dall’altra perché le istituzioni e la politica non la valorizzano adeguatamente e non si impegnano a sufficienza a rimuove gli ostacoli che si trova ad affrontare. A momento in Italia l’assistenza sociale è soprattutto erogazione di soldi per dare risposte emergenziali che non garantiscono l’uscita dalle situazioni difficili. L’errore è sempre lo stesso si danno troppo soldi e pochi servizi¸ con costi a carico delle famiglie: nel 2008 la spesa per l’assistenza sociale è stata di 49 miliardi di euro¸ l’86% dei quali impegnati per garantire interventi economici e solo il 14% per attivare servizi più duraturi. Il Rapporto propone di dare impulso agli interventi a monte¸ in grado di attivare strategie strutturali¸ che garantiscano un’equità sociale e territoriale e che consentano di rispondere efficacemente ai bisogni delle persone. Ma azioni di questo tipo non sono purtroppo nell’agenda istituzionale¸ neppure in ambito locale¸ visto che nei piani di zona la povertà non è tra le priorità cui dedicare maggiore impegno e risorse. - Uno sguardo europeo. Dal momento che questo è l’Anno Europeo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale¸ i curatori hanno voluto gettare uno sguardo oltre i confini nazionali¸ per avviare un confronto sulle problematiche comuni e per cercare spunti per nuovi mo-delli di intervento. Una differenza sostanziale che caratterizza l’azione di altri paesi rispetto all’Italia è la capacità di governare azioni di sistema e non solo trasferimenti monetari¸ come avviene da noi. Per questo il loro impatto è mediamente maggiore rispetto all’effetto insignificante che otteniamo in Italia. |
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