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ZoomL’Unione Europea e gli Stati membri hanno fissato il 2010 quale Anno europeo della lotta alla povertá e all’esclusione sociale in virtú del principio di solidarietá alla base della Costrizione europea.
Secondo i dati dell’Eurobarometro, pubblicati lo scorso ottobre sono 80 milioni, pari a circa il 16% della popolazione totale nell’UE, quelle che vivono al di sotto della soglia di povertá.
Un europeo su dieci vive una condizione di totale disoccupazione nella propria famiglia e, i 19 milioni di minori in condizione di precarietá e di esclusione, rappresentano la fascia sociale piú esposta alla povertá. Quattro sono gli obiettivi fondamentali che attraverso le iniziative dell’Anno europeo della lotta alla povertá e all’esclusione sociale l’UE si propone di raggiungere: - riconoscere il diritto delle persone in situazione di povertá ed esclusione a vivere in modo dignitoso e a prendere parte attiva nella societá; - condividere responsabilitá e partecipazione nella strategia anti-povertá attraverso l’azione congiunta di tutti i partner pubblici e privati; - promuovere una maggiore coesione sociale in cui ognuno sia pienamente consapevole; - dei benefici arrecati all’intera societá dall’eliminazione della povertá; rinnovare l’impegno e l’azione concreta dell’Ue e degli Stati membri nello sforzo comune per l’inclusione sociale. Per raggiungere tali obiettivi, l’UE ha individuato alcune aree fondamentali di intervento: la lotta contro la povertá infantile, con attenzione particolare alle famiglie numerose, monoparentali, non dimenticando la povertá vissuta dai minori negli istituti; la promozione di mercati del lavoro inclusivi; l’eliminazione degli svantaggi in materia di istruzione e di formazione; l’incidenza delle dimensioni di genere e di etá nella lotta alla povertá; la paritá di accesso a risorse e servizi adeguati, tra i quali quello abitativo, sanitario e sociale; la lotta alle discriminazione e promozione dell’inclusione sociale degli immigrati e delle minoranze etniche; la risposta alle esigenze delle persone con disabilitá e loro familiari, dei senzatetto e di altre categorie o persone in situazioni di vulnerabilitá. In questi ambiti i livelli di potere - comunitario, nazionale, regionale e locale- sono chiamati a sviluppare politiche adeguate e azioni concrete. Gli Stati membri dell’Unione si sono impegnati ad inserire nella propria agenda, in relazione anche alla propria situazione interna e alle rispettive problematiche nazionali, regionali e locali azioni in risposta. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali è quello deputato in Italia a coordinare le varie attivitá in materia ed è stato giá adottato un Programma nazionale di interventi. |
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