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Zoom![]() La Carta dei Diritti Fondamentali é stata solennemente siglata a Nizza nel dicembre del 2000 da tre istituzioni comunitarie: il Parlamento, la Commissione ed il Consiglio Europeo dopo essere stata elaborata da una commissione, appositamente costituita nel dicembre del 1999, composta da rappresentanti dei governi, dei parlamenti nazionali e di quello europeo, dopo un ampio dibattito aperto anche alla società civile.
La Carta riprende in un unico testo, per la prima volta nella storia dell’UE, i diritti civili, politici, economi e sociali dei cittadini europei e di tutte le persone che vivono sul territorio dell’Unione. I diritti raggruppati in sei grandi capitoli si fondano sui diritti e sulle libertà fondamentali riconosciute dalla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo, sulla Carta Sociale Europea del Consiglio d’Europa, sulle costituzioni degli stati membri dell’UE, sulla Carta Comunitaria dei Diritti Sociali Fondamentali dei Lavoratori, nonché su altre convenzioni internazionali alle quali aderiscono l’UE o i suoi stati membri, come ad esempio la Dichiarazione dei Diritti Fondamentali dell’Uomo dell’ONU. Al momento della sigla del documento nel 2000 non c’era nessuna clausola circa la validità giuridica della Carta. Tuttavia la Commissione, tenuto conto della grande portata politica, ma sopratutto umana, dei contenuti della Carta, ha adottato una sorta di codice di condotta ad uso interno che prevedeva che ogni proposta di atto normativo venisse assoggettato ad un controllo a priori di compatibilità con la Carta, prima di essere approvata. Aspetti innovativi della Carta dei Diritti Fondamentali: Nel secondo capoverso del Preambolo, infatti, è specificato che “Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà (…). Un altro aspetto innovativo importante del documento è quello che riguarda il Diritto di non discriminazione contenuto nell’ art. 21 Cap. 3 che comprende un’ampia sfera di intervento circa le diverse possibilità e modalità con le quali può essere esercitata la discriminazione. |
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