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![]() La Protezione Civile italiana - I piani di emergenza di comuni, province e regioni![]() Terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni, frane, si manifestano quasi sempre nei territori dove in passato hanno causato sistematicamente distruzioni e disagi di ogni tipo alla popolazione. Se la ciclicità è un fattore costante per un fenomeno calamitoso, l'entità del danno e il tipo di soccorsi sono parametri variabili; per questo le emergenze non sono mai uguali fra loro, a parità di intensità dell'evento che si manifesta. Proprio per questo gli operatori di Protezione Civile devono essere pronti a gestire l'incertezza, intesa come l'insieme di quelle variabili che di volta in volta caratterizzano gli effetti reali dell'evento. Nell'attività preparatoria della Protezione Civile tutto questo corrisponde a gestire in maniera corretta il territorio, ad organizzare una corretta informazione alla popolazione sui rischi e all'adozione di linguaggi e procedure unificate tra le componenti e le strutture operative che intervengono nei soccorsi. Di fondamentale importanza anche l'organizzazione di periodiche esercitazioni di Protezione Civile con la popolazione e i soccorritori per passare dalla cultura del manuale a quella dell'addestramento. ![]() Il metodo AugustusIl valore della pianificazione diminuisce con la complessità dello stato delle cose. L'importanza delle linee guida del metodo Augustus, oltre a fornire un indirizzo per la pianificazione di emergenza flessibile secondo i rischi presenti sul territorio, delinea in modo chiaro un metodo di lavoro semplificato nell'individuazione e nell'attivazione delle procedure per coordinare con efficacia la risposta di Protezione Civile. Obiettivo principale è quello di eliminare il vecchio approccio di elaborare i piani di emergenza basati sul censimento di mezzi utili agli interventi di Protezione Civile e introdurre con forza il concetto della disponibilità delle risorse. Per raggiungere questo obiettivo è necessario introdurre le funzioni di supporto con dei responsabili in modo da tenere vivo il piano anche attraverso periodiche esercitazioni ed aggiornamenti. Attraverso l'istituzione delle funzioni di supporto, nelle rispettive sale operative vengono raggiunti due obbiettivi fondamentali: intanto avere per ogni funzione la disponibilità delle risorse fornite da tutte le amministrazioni pubbliche e private che vi concorrono; e poi, affidare ad un responsabile sia il controllo della specifica operatività sia l'aggiornamento dei dati nell'ambito del piano di emergenza. Il metodo Augustus è un punto di riferimento per tutti gli operatori di Protezione Civile che, con competenze diverse, sono impegnati ad affrontare emergenze spesso individuate come eventi naturali. E' la base su cui improntare le attività di pianificazione a tutti i livelli di responsabilità che sono individuate dalle attuali norme di Protezione Civile. Per quanto riguarda la pianificazione di emergenza, di uniformare le procedure delle pianificazioni nazionali a quelle regionali, provinciali e comunali. ![]() I piani di Protezione CivileLo strumento di questa strategia è rappresentato dai piani di Protezione Civile - o piani di emergenza - ovvero i supporti operativi ai quali le autorità, da quelle locali a quelle nazionali, si riferiscono per gestire l'emergenza con il massimo livello di efficacia. Il Piano di emergenza è il progetto di tutte le attività coordinate e di tutte le procedure che devono essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso atteso in un determinato territorio, in modo da garantire l'effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell'emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita. Nella procedura dell'elaborazione è fondamentale partire dalla definizione degli scenari di rischio, sulla base della vulnerabilità del territorio al fine di poter predisporre un quadro globale ed attendibile relativo all'evento atteso e quindi poter dimensionare preventivamente la risposta operativa necessaria al superamento delle calamità. Il Piano di emergenza è quindi tarato su una situazione verosimile, che viene aggiornata ed integrata non solo in relazione ai mezzi ed agli uomini a disposizione, ma anche in relazione ad eventuali nuove conoscenze sui rischi del territorio, o aggiornamenti dei sistemi di monitoraggio o allerta della popolazione. ![]() Il Piano comunale di Protezione CivileHa lo scopo di disporre, secondo uno schema ordinato, il complesso delle attività operative per un coordinato intervento di prevenzione e soccorso in emergenza a favore delle popolazioni esposte all'evento calamitoso. E' il supporto operativo al quale il Sindaco, autorità locale di Protezione Civile, si riferisce per gestire l'emergenza. Il Piano deve contenere:
Strumento indispensabile della pianificazione e della gestione dell'emergenza è rappresentato dalle funzioni di supporto, ovvero l'organizzazione delle risposte che occorre dare alle diverse esigenze che possono manifestarsi in un evento calamitoso. Funzioni di supporto
![]() I Piani di emergenza provincialiSono realizzati dal Prefetto, autorità di Protezione Civile provinciale, e dall'amministrazione locale. Hanno la stessa impostazione di quelli comunali, ma interessano un territorio più vasto e complesso. Nei Piani di emergenza provinciali, obbligatori come quelli comunali, sono previste più funzioni di supporto, necessarie per la gestione di una emergenza che coinvolge un territorio vasto e diversificato. Funzioni di supporto
![]() I Piani intercomunaliSono piani realizzati da Comuni limitrofi o da Comunità Montane. ![]() Il ruolo delle RegioniIl decreto Bassanini affida alle Regioni il compito di indirizzare l'attività di preparazione dei piani di emergenza provinciali, comunali e intercomunali. La Regione quindi ha un ruolo fondamentale nella fase di previsione - prevenzione, potendo agire sui suoi organi tecnici e controllando la gestione del territorio sulla prevenzione a lungo, medio e breve termine.
Assume quindi la funzione di Ente di orientamento, programmazione, indirizzo e controllo di attività che sempre più vengono svolte operativamente dagli enti territoriali. ![]() |