Narrare le realtà sommerse

Intervista ad Agnese Fedeli   26/10/2006

Una favola? No. È stata una vera avventura. A viverla, Agnese Fedeli, giornalista free lance d’origine toscana che, per il lavoro di ufficio stampa svolto in occasione dell’appuntamento scout Roverway ‘06 si è aggiudicata il Premio Addetto Stampa 2006, promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, nella sezione No profit.
Ho cominciato a lavorare praticamente un anno prima dell’evento, racconta, l’impegno è stato grosso e penso che un addetto ai lavori lo può capire, soprattutto se si pensa all’esorbitante numero di giovani scout (cinquemila) provenienti da tutta Europa e da molti paesi extra-europei che hanno partecipato.
La mia idea, essendo io sia Capo Scout che giornalista, è quella di far passare dello scoutismo un’immagine positiva e reale, di far sapere quello che facciamo, il che non sempre è facile.
Alla domanda se sia possibile narrare il volontariato Agnese risponde: È possibile, bisogna lavorarci. Ma l’impegno deve essere congiunto. Gli scout per primi non informano abbastanza l’esterno delle loro attività, per paura di farlo diventare un farsi belli, un vantarsi. E poi dovrebbe passare forse una generazione, in modo che arrivino persone competenti, che sanno lavorare sui media.
Per leggere l’intervista:

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