Tra racket, usura e mafia

A Roma Tre un incontro promosso da A.G.I.S.A. Onlus   06/04/2006

All’incontro Per un uso consapevole del denaro tenutosi nella facoltà di Economia di Roma Tre Federico Caffè si è parlato dell’altra faccia del denaro, quella che va al di là di formule e regole. Ovvero di quanti lo venerano e lo inseguono con violenza, estorsioni e minacce. In altre parole dell’usura, del racket e della mafia: fenomeni che sono ancora ben lungi dall’essere superati.
Ha portato la sua storia Mario Caniglia, un imprenditore in provincia di Catania che ha avuto forza e fiducia verso istituzioni, associazioni e Stato e ha denunciato le minacce ricevute da parte della mafia. Ora è testimone di giustizia. Alla domanda di una studentessa se si sente ancora schiavo della mafia, visto che deve vivere con la scorta, lui ha risposto che ora è libero, che la vera schiavitù sarebbe stato piegarsi alle loro minacce.
Sono state inoltre illustrate le differenze tra usura, racket e mafia: tre realtà contraddistinte da un diverso rapporto con il territorio e con il potere, ma che hanno in comune violenza e paura.
Ed è proprio la paura che rende forti mafiosi e usurai. Per combatterla e superarla è importante il lavoro delle associazioni di volontariato, in quanto creano una rete di solidarietà che permette di sentirsi meno soli e di poter uscire da situazioni che spesso sembrano non avere vie d’uscita.
Vai alla pagina dell'Ufficio per il coordinamento delle Iniziative Antiusura del Comune di Roma:

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