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Sintesi del Rapporto Biennale sul Volontariato 2005

L’Osservatorio Nazionale per il Volontariato offre una lettura del fenomeno   23/03/2006


E’ stata presentata a Roma la Sintesi del Rapporto Biennale sul Volontariato in Italia 2005 a cura dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato. Queste alcune delle rilevanti questioni di cui si dà conto nel Rapporto:
- Le trasformazioni del mondo del Volontariato attraverso la lettura dei dati dell’ISTAT. Si rileva che, rispetto al 1995, le associazioni di volontariato sono aumentate del 152%; la sanità e l’assistenza sociale si confermano i settori nei quali opera il maggior numero di OdV, pur con notevoli margini di crescita per settori quali la cultura, la protezione civile e l’ambiente.
- La riflessione sul nuovo volto del Volontariato italiano ed i relativi campanelli d’allarme. Il trend indica una diffusione più equilibrata sul territorio nazionale; un’evidente contrazione della componente confessionale delle origini; un potenziamento dell’assetto organizzativo-gestionale; una prevalenza di OdV di piccole dimensioni. Due i principali campanelli d’allarme: il rischio di una polarizzazione tra le organizzazioni più grandi con base associativa ed i piccoli gruppi di soli volontari, a scapito di un’adeguata rappresentanza e finanziamento di questi ultimi; il problema di un ricambio generazionale all’interno delle OdV, in cui il 38,4% dei volontari ha un’età tra i 46/65 anni.
- La funzione e lo stato del rapporto tra Volontariato ed Enti Locali. Si rileva che spesso è il Comune il partner privilegiato per poter operare correttamente sul territorio. Una modalità di riconoscimento esplicito del volontariato consiste nell’istituzione di appositi albi, che permettono agli Enti Locali la regolazione del fenomeno ed alle OdV di usufruire di alcuni vantaggi, quali finanziamenti pubblici o una maggiore partecipazione nelle scelte di politica sociale locale.
- Il Volontariato nello scenario comunitario. Ad oggi il Terzo Settore, a livello europeo, non riceve ancora una definizione giuridica, ma si è ampiamente sviluppato come modello di mediazione tra autorità pubbliche e cittadini. Molto il lavoro ancora da fare per il riconoscimento del valore culturale ed economico del volontariato, per assicurare che i finanziamenti, le politiche ed i programmi dell’Unione Europea siano favorevoli ad esso. Per leggere la sintesi del rapporto completa:

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