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Il nostro paese tra Aristotele, Cassano e Mastro don Gesualdo

Presentato il XVIII Rapporto Italia dell’Eurispes   30/01/2006


Si è tenuta a Roma la presentazione del diciottesimo Rapporto Italia tracciato da Eurispes, che in una conferenza ha illustrato, tramite le parole del suo presidente, Gian Maria Fara, la situazione sociale, economica e culturale del nostro Paese.
Il quadro emerso non fa mistero della situazione di crisi in cui versa l’Italia, dove le grandi risorse e potenzialità non riescono a tradursi in atti e progetti concreti di sviluppo, per quanto sia ancora tra le prime dieci economie al mondo. Un Paese, quindi, non in declino, ma già declinato, che risente della mancanza di competitività, del calo di produttività del lavoro, dello scarso aumento del Pil. I tagli delle famiglie sono stati rivolti soprattutto alle spese per il tempo libero, i viaggi, i regali e i pasti fuori casa.
Ne esce un paese diviso tra nuovi ricchi (coloro che lavorano nel settore finanziario, assicurativo, immobiliare, medi e grandi azionisti) e chi ha perso, da annoverare in particolare tra i piccoli risparmiatori, fasce di lavoratori dipendenti (impiegati e operai), e lavoratori atipici.
L'Italia però ha una sfida che l'attende: quella di un nuovo modello di sviluppo che non sia rigidamente ancorato alla misurazione di indici, come per esempio il Pil, dice Fara che parla di una dittatura degli economisti.
Occorre ripensare il sistema produttivo e orientarlo in modo diverso, dalla produzione di beni di consumo individuali verso la produzione di un bene di vivere collettivo, finalizzato cioè alla riqualificazione urbana, alla produzione di energie pulite e rinnovabili, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, con annesse ristrutturazione disinquinante dei processi produttivi e uso più efficiente delle risorse, la tutela della salute e della sanità pubblica.
Ultimo, ma non meno importante il riferimento al campo delle pari opportunità, che vede ancora la forza lavoro femminile vittima di stereotipi e discriminazioni, altra grande questione da ridiscutere per disegnare una nazione più moderna.

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