Tornano i volontari italiani dall’Ungheria

Racconti ed impressioni oltre il confine grazie al progetto Think Future   23/04/2009

Entusiasti dall’esperienza estera, i tre volontari italiani incontrano i partner del progetto Think Future Volunteer Togheter per raccontare i loro quattordici giorni nella capitale e nelle piccole realtà ungheresi.
Giovanni Addari, così come i suoi amici di viaggio, palesa il suo stupore per l’ottima organizzazione del terzo settore ungherese, rimane colpito dal coinvolgimento di guide turistiche volontarie, di qualsiasi età, all’interno dei musei e dal buon programma d’inserimento lavorativo dei cittadini diversamente abili.
Massimo Ottaviano descrive le bellezze di Budapest ed esalta l’accoglienza impeccabile ricevuta dalle associazioni ospitanti. Ha apprezzato il coinvolgimento diretto nelle attività di volontariato e, con l’appoggio degli altri, avanza molte proposte per possibili progetti da poter attuare in Italia e costruite sull’esperienza ungherese.
Paolo Mileto, infine, racconta i retroscena più simpatici del viaggio, è felice di essere stato ospite di una famiglia ungherese e aver vissuto così dall’interno la cultura del posto. Affianca gli altri volontari nel ribadire la buona organizzazione del volontariato e la sorpresa scaturita dall’alto numero di giovani coinvolti nel terzo settore.
La mattina dei resoconti è stata arricchita da interessanti dibattiti e confronti costruttivi tra le differenti realtà, i tre volontari italiani hanno manifestato grande soddisfazione per il progetto di scambio e sono molto motivati a mantenere buoni rapporti con i colleghi ungheresi.
L’aspetto che ha avuto maggiore risonanza è sicuramente quello umano. Aver partecipato e contribuito al lavoro dei volontari in Ungheria è un’esperienza che accompagnerà per sempre i nostri tre intraprendenti señores felici di aver regalato un sorriso, un abbraccio o un semplice ascolto anche aldilà dei confini italiani.

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