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Istruzione: e se fosse universale?

Per chi studia fuori, arriva la Carta Europea per la mobilità degli studenti   08/01/2007


Una Carta europea per la mobilità degli studenti? Proprio così. Il Parlamento europeo ha finalmente approvato la nuova proposta di raccomandazione, discussa dalla Commissione lo scorso 13 luglio 2006, che riguarda la mobilità degli studenti, dei volontari, degli insegnanti, dei formatori, all’interno degli Stati membri. In quella occasione si è tenuto conto di quanto emerso dal rapporto della deputata socialista austriaca Christa Prets: finora oltre un milione di giovani ha vissuto all’estero per motivi di studio e, proprio per questa ragione, la mobilità degli studenti sarebbe un forte incentivo alla promozione di una cittadinanza europea attiva; va quindi incoraggiata e debitamente tutelata.
La Carta non è però vincolante: alcuni punti resteranno obbligatori, altri facoltativi, a seconda delle particolari esigenze di ogni singolo Stato, che applicherà il documento a situazioni e programmi specifici. Ciascun Paese è comunque invitato a garantire finanziamenti adeguati ed infrastrutture idonee alla mobilità, coinvolgendo la partecipazione di scuole, università, ONG ed associazioni. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle necessità delle persone disabili e dei gruppi svantaggiati.
A produrre l’esigenza di una Carta Europea della Qualità per la Mobilità nell’Istruzione è stata l’inefficacia dei provvedimenti adottati negli ultimi anni dagli Stati membri allo scopo di agevolare gli interscambi in ambito formativo. Persino il progetto Socrates-Erasmus (il programma della Comunità europea nel settore dell'Istruzione superiore) si è rivelato insufficiente a garantire l’accesso a un’istruzione di qualità: un accesso troppo spesso discriminatorio, difficile, limitato. Con la nuova proposta, l’Unione europea compie senz’altro un passo avanti nell’abbattimento delle difficoltà che i giovani studenti (ma non solo) incontrano durante i loro percorsi di formazione all’estero. Difficoltà di tipo legale, amministrativo, finanziario, linguistico, che spesso riguardano la trasparenza degli stessi sistemi d’istruzione.
La Carta non è vincolante, ma gli strumenti ci sono. Ora non ci resta che affidarci al buon senso dell’Europa.
Visualizza la raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio:

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