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Infanzia AdolescenzaTrova in questo notiziarioCerca la notizia a partire da una parola chiave contenuta nel titolo o nel sottotitolo oppure in base al periodo di pubblicazione. Una lunga storia tra impegni, sofferenze e soddisfazioniCe ne parla Padre Bettoni, fondatore e attuale presidente di Archè 11/02/2004Una giornata come quella del Convegno che ha coinvolto in prima persona l’operato di Archè non ha voluto essere autocelebrativa, ma ha voluto, più che altro, rilanciare l’impegno che già da 10 anni tante persone, con quotidiana attività, portano avanti. Il contesto, in cui l’Associazione ha lavorato in questi anni, ha visto sia parabole di emergenza per la malattia dell’AIDS, sia importanti cambiamenti per quanto riguarda il volontariato in genere, che è passato da un volontariato puro ad un’organizzazione di solidarietà dove però, a volte, parlando anche di impresa sociale, era impossibile fare una vera politica della solidarietà. Ha aperto così il suo intervento Padre Giuseppe Bettoni, Presidente di Archè che aveva il compito di raccontare come è nata l'Associazione. A questo proposito ha dichiarato che il compito che oggi l’Associazione si pone è quello di rilanciare una sfida per non perdere la memoria del suo operato. Archè, ha prevalentemente, attraversato tre fasi nella sua storia. Quella iniziale in cui, il rifiuto davanti alla sofferenza del bambino è stato vinto attraverso la compassione, intesa come partecipazione radicata al comune destino umano, pensando al fatto che non si possono ignorare gli altri perché noi siamo gli altri. La seconda fase, quando ancora non c’erano molte cure per la malattia, l’operato dell’Associazione si limitava ad un accompagnamento dignitoso alla morte; poi, quando le terapie sono migliorate anche noi abbiamo allargato ambito di attività, attraverso un più ampio lavoro sul territorio e con le istituzioni. La terza fase di cui ha parlato Padre Bettoni riguarda il passaggio dal volontario che si prende cura delle ferite degli altri ad un cittadino solidale. Ed è proprio nel miglioramento della cultura civica che Archè vede uno dei suoi massimi obiettivi. Infatti la globalizzazione non è solo la garanzia di un enorme mercato, ma anche la garanzia per tutti di vivere nella dignità di essere persone.
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