Integrazione? È come l’amore

Intervista a Rando Devole, sociologo e giornalista   29/01/2007

Il problema dell’immigrazione in Italia, che si fa sempre più grande e quindi più urgente, richiama necessariamente il concetto di integrazione. Una parola difficile, che implica una condizione di cooperazione delle diversità dalla quale, effettivamente, sembriamo ancora lontani.
Ne abbiamo parlato con il sociologo albanese Rando Devole, che è anche giornalista e traduttore: Statisticamente gli immigrati aumentano e, di pari passo, crescono i contatti umani. Di conseguenza, laddove aumentano le conoscenze, i pregiudizi calano. Purtroppo però, secondo le ultime indagini, più di 2/3 degli italiani non ha avuto contatti diretti con gli immigrati. In sostanza, il problema consiste nel fatto che la maggior parte degli italiani non ha esperienze dirette con persone appartenenti ad etnie diverse, e di conseguenza colmano le loro lacune affidandosi alla rappresentazione che i mass media ci offrono sugli stranieri, sulle differenze, sulle culture altre: il diverso fa paura sempre. In questo senso è essenziale il ruolo dei mass media, che spesso ci presentano fatti, persone, eventi, dei quali non abbiamo avuto esperienza diretta. Per questo, se televisione e giornali ci presentano una cosa che non conosciamo associandola sempre a fatti negativi, automaticamente tenderemo ad avere di quella cosa una concezione negativa.
Per leggere l’intervista:

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