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Per non dimenticare il genocidio di Srebrenica

A Roma dopo dieci anni per porre attenzione su questo anniversario   31/05/2005


Non dimenticare è molto di più che ricordare. Ci dobbiamo impegnare per realizzare un mondo in cui la tolleranza sia reale. Si è espressa così Franca Eckert Coen, Consigliera Delegata del Sindaco di Roma alle Politiche delle multiculturalità all'incontro La Bosnia Erzegovina, dieci anni dopo Dayton. Per non dimentica Srebrenica in cui è stato presentato il libro Srebrenica. I giorni della vergogna. Si tratta di un di un viaggio nei luoghi del genocidio per raccontare parlando con le persone e guardando le fosse comuni, come afferma lo stesso autore il giornalista Luca Leone, gli eventi che accaddero tra l'11 e il 19 Luglio 1995 in cui le forze serbo-bosniache entrarono a Srebrenica per deportare e uccidere 7.500 musulmani bosniaci, sebbene le famiglie delle vittime parlino di 10.701 morti.
La Bosnia e Herzegovina è una realta dove da mille anni convivono etnie e religioni diverse; l'obiettivo di questa guerra, secondo Enisa Bukvic, Presidente della Comunità della Bosnia e Herzegovina in Italia, era distruggere questo stato di fatto attraverso lo sterminio, la pulizia e lo stupro etnico. Non possiamo avere pace se i colpevoli sono ancora liberi. Noi bosniaci all'estero chiediamo maggiore attenzione per questo anniversario.
Infatti come ha sottolineato Renzo Razzano, Presidente di Spes, Centro di Servizo per il Volontariato del Lazio, la consapevolezza di quello che è accaduto in Bosnia dieci anni fa è piuttosto debole. Il problema non riguarda solo la barbarie di chi ha perpetrato il massacro, perché anche le responsabilità della Comunità Internazionale è stata enorme. Quindi oggi non è sufficiente dire mai più, ci deve essere un impegno concreto di accettazione dell’altro.

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