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Problematiche del comparto Sociale nella Regione Lazio

Rilevate dall’associazione Il Vento sulla Vela   13/12/2010


Il trasferimento alle Regioni di gran parte del comparto Sanità‚ fa si che queste considerazioni si rivolgano soprattutto agli interventi operati dalla Regione Lazio e dalle ASL negli ultimi anni‚ in ottemperanza al piano di rientro del deficit sanitario che ha comportato per il sociale una serie di tagli.
Infatti‚ dopo il taglio sulle prestazioni sanitarie dell’8% nel 2009 (Decreto Commissariale n.51/2008 ) e dell’ulteriore abbattimento del 4% nel 2010‚ (Decreto Commissariale n.38 del 31.05.10 )‚ la Regione ha introdotto la compartecipazione‚ cioè‚ per gli assistititi in regime semiresidenziale‚ con redditi superiori a euro 13.000 annui‚ la compartecipazione alle spese nella misura del 30%‚ a decorrere dallo scorso luglio.
Ora‚ la Regione sta procedendo alla rimodulazione dell’offerta assistenziale dei Centri di assistenza e riabilitazione‚ ex art. 26.
Nello specifico del regime semiresidenziale‚ i posti dedicati alla riabilitazione saranno drasticamente ridotti‚ mentre i posti rimanenti saranno riconvertiti in Centri con standard decisamente ridotti.
A causa di ciò‚ le tariffe (ferme al 2001!) subiranno un’ulteriore decurtazione e sarà indispensabile un ridimensionamento della pianta organica costruita sugli standard stabiliti dalla normativa dell’accreditamento‚ con inevitabile ricaduta sui livelli occupazionali e sulla qualità dei servizi.
In aggiunta‚ i ritardi nei pagamenti della Ragioneria regionale per prestazioni sanitarie‚ ormai attestatisi a 220 giorni obbligano i Centri a esposizioni bancarie sempre più insostenibili‚ per poter pagare regolarmente stipendi e fornitori.
In estrema sintesi‚ nei Bilanci dei Centri ex art. 26‚ non esistono margini per poter recuperare queste decurtazioni e le conseguenze sono:
- abolizione dei soggiorni estivi 2010‚
- abolizione del servizio dei trasporti dal prossimo 1° gennaio
- presumibile diminuzione degli assistiti e del personale addetto.
Un discorso a parte riguarda il cosiddetto Dopo di noi‚ a causa della cronica carenza di strutture idonee a garantire una vita dignitosa al disabile‚ quando i genitori saranno troppo vecchi e quando moriranno.
Questi provvedimenti hanno dimostrato una scarsa attenzione che‚ invece‚ dovrebbe essere provata nei confronti delle persone più deboli e delle loro famiglie le quali‚ avendo trovato un poco di serenità e sicurezza nei Centri‚ vedranno ricadere sulle loro spalle‚ tutto il peso delle incertezze‚ delle difficoltà burocratiche e‚ soprattutto‚ dell’impossibilità di percorrere strade alternative

Al riguardo‚ appare opportuno sottolineare quanto segue:
Nel Bilancio di previsione 2010 della Regione Lazio:
- la spesa Sanitaria è di euro 10.658.894.470‚99;
- la spesa per assistenza riabilitativa da privato (ex art.26) è euro 215.000.000‚00‚ pari al 2% rispetto all’intero ammontare!!
(Notizie assunte dal Decreto commissariale del 29 -12- 2009 n. UOO96)
Gli utenti disabili‚ assistiti dai Centri ex art. 26‚ nel 2009‚ sono stati:
- in regime residenziale n. 2.239
- in regime semiresidenziale n. 2.790
- in regime ambulatoriale n. 27.429
(Notizie dal Piano Sanitario Regionale 2010-2012‚ allegato al Decreto n. UOO87 2009 - dicembre 2010)

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