Anmic: 50 anni di storia

Festeggiamenti e ricordi sulle sue battaglie in difesa dei diritti   16/05/2006

1956-2006: sono 50 le candeline dell’Anmic – Associazione Italiana Mutilati e Invalidi Civili. Anni di battaglie in difesa e per la promozione dei diritti dei diversamente abili, anche di quelli che lo sono diventati in seguito a incidenti.
La sede territoriale di Rieti ha ricordato quanto fatto finora e ha delineato nuovi traguardi in un presso l’aula consiliare del Palazzo d’Oltre Velino.
Le parole dell’ormai scomparso fondatore Alvido Lambrilli, in un’intervista in occasione del trentennale dell’Anmic, hanno dato la misura dei propositi e degli ideali di promozione umana che ne hanno ispirato la nascita, ma soprattutto dei progressi fatti in tema di integrazione delle persone diversamente abili. Si è passati infatti dalla loro assoluta emarginazione ad una considerazione, almeno teorica, delle loro potenzialità, e alla consapevolezza di dover pensare strategie di partecipazione al tessuto sociale di soggetti che hanno perso delle abilità.
Il presidente dell’associazione Giuliano Cardone, pur menzionando i progressi fatti, ha ribadito la necessità di un benessere che passi per le politiche sociali e che sia imprescindibile l’integrazione dei disabili in tutti gli aspetti di vita: scuola, lavoro, sport, tempo libero. Pertanto, rivolgendosi alle numerose autorità presenti, ha sollecitato interventi nel campo della riabilitazione, formazione, inserimento lavorativo tramite tirocini, perché ildopo di noi possa essere affrontato con serenità.
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