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Le Associazioni chiedono
Le Associazioni si sono espresse per voce dei loro Presidenti 05/12/2003
Dino Barlaam, Presidente Agenzia Vita Indipendente, mette in evidenza il fatto che nel settore sanitario c'è scarsa presenza di organismi di consultorio che molto spesso si trovano nelle ASL. L'importante è anche cercare di creare delle strutture a misura d'uomo, perché quelle troppo grandi rischiano di demoralizzare è scoraggiare l'utente.
Fabio Casadei, Presidente Ass. Italiana Paraplegici, afferma di volere la costituzione di una società civile in cui non bisogna sempre chiedere ciò che aspetta di diritto. Sono 20 anni che le associazioni non fanno altro che chiedere ricevendo in cambio poco o nulla.
Francesca Trionfi, Presidente Oikos una casa per vivere, si fa portavoce delle famiglie e dei ragazzi autistici che da cinque anni vivono nella residenza, annunciando la prossima apertura di una casa famiglia con il finanziamento della Regione Lazio. Chiede alle associazioni di lavorare insieme e portare alla luce ciò che rimane sommerso, ed alle istituzioni di collaborare per stabilire progetti di aiuto e integrazione, per superare i pregiudizi che esistono verso la malattia.
Girolamo Digilio, Presidente ARESAM (Associazione Regionale Salute Mentale), sottolinea l'utilità dell' Anno Europeo per la Disabilità come ribalta per le persone che tendono a rimanere nell'ombra. Auspica un approccio alla tutela della salute che sia globale, e che tenga conto di una riabilitazione del disabile non solo sanitaria ma anche sociale e lavorativa. Abitazione e lavoro devono essere parte integrante dei progetti di riabilitazione, afferma, chiedendo un maggiore impegno alle istituzioni dal momento che solo il 10% delle persone disabili in grado di lavorare trova effettivamente impiego. In particolare porta la riflessione sulle difficoltà delle piccole realtà che necessitano spesso di un coordinamento ed uno stimolo a livello regionale, e di un controllo per quanto riguarda l'implementazione dei piani socio-assistenziali.
Marcello Tommasetti, Presidente UILDM Lazio invita ad una visione della dichiarazione dell'Unione Europea per l'Istituzione dell' Anno della Disabilità, che abbia come chiave di lettura l'affermazione del diritto all'assistenza nel senso generale del termine. In qualsiasi tipo di intervento è importante che non si prescinda mai dai bisogni della persona, per cui il diritto della persona disabile si affermerebbe pienamente nel ricevere risposte personalizzate ai suoi bisogni. L' obiettivo dell'Anno Europeo per la Disabilità è quello dell' inclusione, attraverso il contrasto attivo del rischio di emarginazione sociale.
Carlo Rossetti, Presidente Nazionale AISA, presenta i prossimi eventi di informazione, discussione e incontro organizzati a Roma e nelle province del Lazio. In particolare l' evento finale del ciclo si terrà a novembre a Roma, sarà di grandi proporzioni ed avrà come ospite un vip della canzone italiana. La sua associazione si è specializzata nell'organizzazione di eventi che uniscano l'aspetto ludico a quello informativo, con il fine di portare il proprio messaggio a tutti, in particolare ai giovani.
Marcello Iometti, Presidente provinciale Unione Italiana Ciechi, auspica che l'Anno del Disabile promuova la conoscenza della disabilità, e porti a far sì che la persona disabile sia conosciuta e apprezzata per ciò che è, un cittadino fra tanti. Chiede che il cittadino sia educato al rispetto di sé e della disabilità, attraverso l'informazione, e per ottenere ciò, un maggiore impegno del pubblico a livello nazionale e locale. È importante ricordare che conoscere la disabilità e le sue cause permette, in alcuni casi, di prevenirla, e in questo hanno un ruolo ed un dovere preciso le stesse associazioni.
Domenico De Angelis, Presidente Associazione Il Ponte, partendo dalla esperienza della sua associazione che opera con disabili mentali e autistici su territorio municipale, sottolinea l'importanza e l' efficienza di risposte sul territorio. È fondamentale che il servizio al disabile, sia un servizio alla persona, che sia interiorizzata la specificità di ogni disabilità. Rileva carenze nei campi della Pubblica Istruzione, della Ricerca e del Lavoro, ed auspica un maggiore impegno da parte dell' amministrazione regionale in tal senso.
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