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DisabilitàTrova in questo notiziarioCerca la notizia a partire da una parola chiave contenuta nel titolo o nel sottotitolo oppure in base al periodo di pubblicazione. Media e DisabilitàUna dichiarazione congiunta dopo un congresso europeo 27/09/2003Nel mese di Giugno, a chiusura della Presidenza ellenica dell’Unione europea, si è svolto ad Atene il Congresso europeo Media e Disabilità che ha visto una partecipazione ampia e qualificata di tecnici della comunicazione ed organizzazioni europee di disabili per un dibattito sulle diverse sfaccettature del rapporto tra media e disabilità. Una persona su dieci, in Europa, è una persona disabile o, comunque, ha una disabilità con cui convivere; il ruolo dei media, è quello di contribuire a dare una nuova immagine dei problemi sulla disabilità, che bisogna rendere visibile al mondo; d’altra parte il 57% dei cittadini comunitari non sono informati su questo problema. Un aspetto importante uscito dal Congresso è quello di formare i media che comunicano la disabilità: si tratta di apprendere un linguaggio corretto, adottato a livello internazionale. Molto spesso infatti nel cinema o nella fiction la disabilità viene descritta come qualcosa di brutto o riprovevole, con immagini di emarginazione e di incapacità a vivere la vita di tutti i giorni. La soluzione è quella di non ridicolizzare questo problema, piuttosto facilitarne un ingresso quanto più trasparente e visibile nel cinema e nella televisione. La RAI, e in particolare il suo Segretariato Sociale, ha attuato più di cento iniziative per favorire servizi ai non vedenti e ai non udenti, favorendo la sensibilizzazione, la comunicazione tra disabili e non e una visione inclusiva di tutte le differenze della società. La televisione francese trasmette numerosi programmi, soprattutto sulla vita dei non vedenti. In Europa vi sono più di 7 milioni di persone, totalmente o parzialmente non vedenti. Per queste la TV rimane un’importante fonte di informazione, soprattutto grazie all’audio-descrizione, diffusa in Germania, Francia, Italia, Regno Unito, ed assente invece in Danimarca, Portogallo e Grecia. Sulla sottotitolazione per i non udenti, che è molto costosa nella realizzazione e che molti considerano fastidiosa, vi sono in programma direttive comunitarie. L’obiettivo è quello di raggiungere il cento per cento della sottotitolazione entro il 2010. Il Congresso si è concluso con l’adozione di una Dichiarazione comune sulla quale verrà improntato un dialogo europeo, ricco di prospettive.
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