Salute e benessere un diritto da garantire

A Civitavecchia al terzo workshop della Festa della Città che apprende   23/04/2004

Costruire un sistema sanitario nazionale che punti alla tutela del diritto di benessere della persona. La medicina non deve solo curare la malattia, ma deve intervenire anche sugli altri bisogni, quelli familiari, sociali che insieme contribuiscono al benessere della persona. Questo ha ribadito Ubaldo Radicioni, coordinatore del terzo Workshop della Festa della città che apprende, dedicato all'Educazione al benessere e alla salute. L'obiettivo da raggiungere è quello di un'assistenza all'anziano che deve essere come un'abito su misura. Si deve puntare, come ha dichiarato Claudio Perino, ad una centrale operativa di distretto sanitario che individui i bisogni definendo un percorso assistenziale personalizzato e individualizzato per ogni persona. Bisogna spostare le risorse dall'acuto al cronico per fornire aiuti anche a chi ha malattie più durature, attraverso servizi domestici, sociali e sanitari. Individuato l'anziano fragile, bisogna capire come agire su di lui; medici, infermieri dovrebbero essere colti e costruire con il malato una mediazione narrativa basata sull'ascolto, sulla compassione e sulla capacità di comprendere.
L'Auser di Genova, come ha sottolineato la sua rappresentante Anna Maria Castello, ha puntato sul benessere femminile. Considerando il periodo particolare della menopausa che molte donne vivono come una malattia, abbiamo organizzato un ciclo di 9 incontri per la prevenzione e la cura di molte malattie specifiche per l'universo femminile.

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