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L’importanza della ricerca marina per il progresso
Biodiversità e nuove scoperte 16/07/2007
La scorsa estate sono apparse due notizie di grande rilievo, che riguardano la popolazione e la struttura dei fondali marini. Ben 52 nuove specie marine sono state scoperte nel Pacifico da un gruppo di scienziati americani del Conservation International. Tra queste uno squalo che cammina sulle pinne, un pesce luminoso, un gambero che sembra una mantide religiosa e diversi tipi di corallo. L'area su cui gli studiosi hanno puntato l'attenzione è quella del mare attorno alla penisola di Bird's Head, all'estremità occidentale della Nuova Guinea.
La zona, ritenuta una delle più interessanti e incontaminate del mondo dal punto di vista faunistico, è attualmente minacciata da attività minerarie e dalla pesca con la dinamite, che può distruggere la barriera corallina. Siamo convinti che questa zona sia un vero epicentro della biodiversità marina, ha dichiarato Mark Erdmann, uno degli scienziati che ha condotto le ricerche.
Nel dettaglio, gli scienziati hanno individuato 24 nuove specie di pesce, 20 di corallo e 8 di gambero. Tra le scoperte più significative quella di due nuove specie di squalo. Il pesce luminoso, invece, è una nuova variante del cosiddetto wrasse fish, il cui maschio vive in un harem con molte femmine e s’illumina all'improvviso di colori gialli, blu e rosa in quello che sembra un rituale sessuale.
Il nostro Mar Tirreno ha raggiunto il record mondiale d’espansione del suo fondo: 20 centimetri l’anno, più di quanto possa vantare l’Oceano Atlantico o il Pacifico. Il Prof. Enzo Boschi, Presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), spiega chiaramente: E’ successo in un tempo molto recente, geologicamente parlando, e in una zona situata proprio nel cuore del Mar Tirreno, ad una latitudine corrispondente a quella di Cosenza. Lì il Tirreno presenta una piana abissale che sprofonda per ben 3500 metri sotto il livello del mare. E lì si erge il vulcano sottomarino più grande d’Europa, Marsili, un gigante alto 3000 metri con un asse lungo una cinquantina di km. Un vulcano, per ora quiescente ma potenzialmente attivo, capace di generare eruzioni e tsunami che in pochi minuti potrebbero raggiungere le coste del meridione d’Italia.
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