A Bologna: basilico dal carcere

Nei mercati il basilico coltivato dai detenuti   09/09/2008

Ancora pochi giorni e poi potremo trovare sulle nostre tavole il basilico coltivato nelle serre del carcere bolognese della Dozza. Il progetto, partito ormai due anni fa, vede la collaborazione di Franco Generali, imprenditore agricolo, Coldiretti, Agribologna, ConsorzioEuropeo per la Formazione e l’Addestramento dei Lavoratori e amministrazione carceraria.
I detenuti coinvolti hanno seguito un corso di formazione e hanno poi iniziato a coltivare il basilico, che viene poi mandato alla cooperativa Agribologna per la messa in commercio; i carcerati hanno ricevuto una borsa lavoro dal Comune di Bologna, e il prossimo anno, due di loro saranno assunti in lavoro intramurario dall’azienda agricola.
Generali afferma che il lavoro agricolo, e questo delle piante aromatiche, sia un ottimo strumento di reinserimento sociale per i detenuti, e Gabriele Cristofori, presidente di Coldiretti Bologna, dichiara che esperienze come questa possono aprire la strada ad altre iniziative all’interno del mondo agricolo, dove possono trovare adeguata collocazione più detenuti.

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