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A Rieti si è parlato di Sismicità e rischio sismico

Avviato uno studio sulla microzonazione sismica del territorio   23/07/2009


Sabato 18 luglio si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti un seminario sul tema Valutazione del rischio sismico ed i programmi di previsione e prevenzione dei terremoti nell’Appennino centrale. Il rischio sismico nella provincia di Rieti. All’incontro sono state invitate a partecipare il Prefetto di Rieti, dott.ssa Silvana Riccio, il Direttore Regionale, dott. Maurizio Pucci, il Comandante dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato, l’Assessore Comunale alla Protezione civile, i Sindaci del territorio e le organizzazioni di volontariato operative nell’ambito della provincia di Rieti.
Dire che questa è una zona ad elevato rischio sismico è come affermare di aver scoperto l’acqua calda. La pericolosità sismica nella zona dell’Appennino centrale è ormai accertata, lo conferma anche un test effettuato dal bollettino di geofisica statunitense. Che si verificasse un terremoto nella zona de L’Aquila era altrettanto certo, si sapeva dal 2004, ma nessuno, lo ribadisco un milione di volte, può dire quando ci sarà un sisma. Queste le parole del relatore dell’incontro, il dott. Fabrizio Galandini, Direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Milano, il quale per aiutare a comprendere la dimensione del fenomeno, ha mostrato una mappatura della zona piena di puntini colorati ad indicare gli epicentri delle scosse che proseguono. Se è vero che i terremoti non si possono prevedere è anche vero che si può e si deve lavorare sulla prevenzione; viene mostrato uno studio relativo alla sequenza sismica relativa alla faglia della Laga, mostrando anche uno scenario di danni possibili. Studi come questo vengono fatti in maniera costante ed offrono agli amministratori dati e prodotti per convivere con il terremoto, che purtroppo spesso non vengono apprezzati o presi in considerazione.
Nel caso del Comune di Rieti è importante sottolineare l’avvio di uno studio di microzonazione sismica del territorio. Il relatore sostiene che il tempo per intervenire sulla sicurezza c’è sempre. E anche per adeguare quello che abbiamo alle forze della natura. Ci sono tutti gli strumenti per farlo. L’importante è volerlo fare realmente.

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