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Il valore aggiunto. Come la sussidiarietà può salvare l’Italia.

Presentato il libro al Salone dell’Editoria sociale¸ il 31 ottobre scorso

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La sussidiarietà è strumento per i tempi di crisi e non solo per quelli buoni; questa è stata una delle considerazioni tirate a conclusione della presentazione del libro "Il valore aggiunto. Come la sussidiarietà può salvare l’Italia"¸ avvenuta ieri¸ presso il Salone dell’Editoria Sociale¸ a Roma.

 Alla presenza di entrambi i curatori del libro¸ Gregorio Arena e Giuseppe Cotturri¸ hanno affrontato il tema: Maria Guidotti¸ la presidente dell’Istituto Italiano di Donazione¸ Renzo Razzano¸ presidente di Spes – Centro di servizio per il volontariato del Lazio e Luca Menesini¸ vice sindaco di Capannori¸ comune d’eccellenza della provincia di Lucca. La crisi economica che sta attraversando non solo il nostro paese ma tutti quelli a "capitalismo maturo"¸ è stata¸ e probabilmente sarà ancora oggi nella sua ultima giornata¸ la vera metrica con cui buona parte delle tante tematiche proposte all’interno del Salone hanno dovuto fare i conti. E così¸ neanche i relatori che hanno animato il dibattito promosso dal Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore¸ hanno potuto sottrarsi alla necessità di misurarsi con i tempi che stiamo affrontando. Innanzitutto¸ perché come ha sottolineato la presidente dell’Istituto Italiano della donazione¸ non si può parlare di sussidiarietà potendo prescindere dal contesto in cui questa si realizza: equitภgiustizia e diritti¸ devono essere la necessaria cornice¸ o meglio¸ il perno per chiunque agisca in forma sussidiaria. In secondo luogo¸ perché la crisi ha radicalizzato velocemente quel processo¸ già in atto¸ di allontanamento dei cittadini dalla politica. Ma come è possibile lavorare nella sussidiarietà senza fiducia tra i soggetti che dovrebbero realizzarla? Questa¸ l’ottima domanda con cui la moderatrice¸ Paola Springhetti ¸ ha voluto fin da subito provocare i presenti. A rispondere alla sfiducia dei cittadini sembra possa intervenire un nuovo modo di intendere la politica¸ a partire da quella realizzata dalle Amministrazioni locali. Una politica¸ cioè¸ tesa a costruire un nuovo rapporto con i cittadini¸ così come si sta tentando a Capannori. Qui¸ tra i molti esempi di sussidiarietภesemplare è il percorso di bilancio partecipato grazie al quale 80 cittadini¸ selezionati statisticamente¸ hanno potuto indicare a quali interventi o servizi destinare ben 400.000¸00 euro delle risorse economiche del comune. E¸ sorpresa? Le scelte sono state orientate dalla volontà di individuare i veri bisogni della comunità tutta¸ di lavorare¸ cioè¸ su quel fronte dei beni comuni che costituisce la base della sussidiarietà. Insomma¸ la fiducia ripaga se stessa; soprattutto se si inverte¸ anzi se si sovverte¸ la direzione con cui generalmente si muove: non dai cittadini ai loro rappresentanti¸ ma da questi ai cittadini. Alla ricerca di un interesse¸ senza conflitto¸ perché generale. Un interesse che in tempi di crisi diventa risorsa preziosa¸ come i cittadini che ne sono portatori.