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Associazione ´Per Lei´Sostegno psicologico individuale e di gruppoTratto da uno scritto della Dott.sa Margherita Venditti Molte donne con cancro alla mammella richiedono sempre più informazioni sulla loro malattia e vari studi suggeriscono che hanno un desiderio crescente di essere coinvolte nelle decisioni terapeutiche. Si è studiato che il fornire informazioni appropriate non aumenta l'ansia del paziente, anzi, poiché la terapia deve essere individualizzata è opportuno e desiderabile che la paziente partecipi al processo decisionale relativo al trattamento. Sebbene da un punto di vista psicologico sia comprensibile iniziare immediatamente il trattamento è bene sottolineare che un inizio anche dopo 2-3 settimane dalla diagnosi non riduce, nella maggior parte dei casi, l'efficacia del trattamento stesso. C'è così tempo a sufficienza per discutere le scelte con l'oncologo, per avere una seconda opinione sulla diagnosi e sul piano terapeutico, e per preparare sia se stesse che i propri cari ad affrontare l'intervento. Spesso lo shock psicologico conseguente alla diagnosi rende difficile pensare a tutto ciò che si può chiedere al medico, quindi è anche suo compito dare informazioni specifiche presso centri strutturati. Non sono infrequenti casi in cui la paziente desideri avere familiari o amici che possano partecipare alla discussione. Il colloquio con gli specialisti che prenderanno in carico la paziente, o con un gruppo di persone i quali hanno già percorso questa specifica esperienza di vita, è insostituibile da qualunque punto di vista, specie se confrontato con ogni tipo di informazione didascalica che può essere recuperata attraverso una qualsiasi ricerca. Il colloquio clinico è insostituibile poiché è l'unico modo per modulare l'informazione adattandola alle capacità intellettive ed alle condizioni psicologiche del paziente. Oggi si parla di terapia di supporto, infatti negli ospedali in cui si affrontano diverse tipologie di questa malattia, sono necessari staff e associazioni cosiddette di supporto le quali offrendo personale formato e specializzato nel sostegno, monitorizzano la situazione ad ampio spettro. Nel caso di determinati trattamenti molto si può fare per controllare i sintomi e prevenire o attenuare determinati effetti collaterali alla terapia. L'obiettivo è importante: migliorare la qualità della vita. La terapia di supporto ha come scopo:
Il supporto psicologico, sociale e spirituale può essere richiesto in qualsiasi momento, l'importanza di questo aspetto del trattamento non va sottovalutata, considerando che possono verificarsi stati di sofferenza globale. La capacità delle famiglie di accettare gravi cambiamenti come l'arrivo di una malattia dipende anche dalla abilità nella comunicazione. La componente emotiva è uno dei tanti aspetti della disfunzione rispetto all'accettazione e le reazioni che contemporaneamente possono attivarsi sono:
Fondamentale è ricordare che le emozioni sono una reazione dell'organismo complessa, organizzata secondo modelli che esprimono come pensiamo e come stiamo procedendo nella vita ed esprimono l'intima misurazione personale di ciò che sta accadendo nella nostra vita personale e sociale.
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