Povertà vecchie e povertà nuove

Nel Rapporto 2004 sull’esclusione sociale e la cittadinanza incompiuta   18/11/2004

La presentazione del Rapporto 2004 su esclusione sociale e cittadinanza incompiuta ha visto la partecipazione di mons. Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione Zancan, che ha illustrato le forme di povertà, vecchie e nuove, prese in esame dalla ricerca. L’obiettivo di questo lavoro, ha precisato, non è la catalogazione di tutti i vuoti a perdere: la povertà non è un tributo da pagare per lo sviluppo ma è una sconfitta della democrazia.
Per mons. Vittorio Nozza il rapporto analizza gli effetti collaterali di una nuova società flessibile, soprattutto in ambito lavorativo, e delle forme conseguenti di cittadinanza contratta che prevedono una diversa presa in carico del problema.
Tiziano Vecchiato e Walter Nanni, curatori del Rapporto, hanno chiarito che la povertà non può più essere misurata in relazione alla possibilità di spesa, ma considerando indicatori meno evidenti, come il lavoro e le nuove dipendenze senza sostanza, da affrontare anche con un adeguato investimento in infrastrutture.
La ricerca cancella il concetto di maggioranza patologica: i fenomeni analizzati riguardano grandi numeri, e non solo marginalità, che portano alla luce la necessità di integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari.

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