La solidarietà di Don Luigi

La fede e le opere nella vita e nel pensiero di Di Liegro   18/10/2004

Don Luigi è stato un giurista inconsapevole, ha ribaltato uno dei principi basilari della nostra Costituzione: la solidarietà non è più un dovere dello Stato ma un diritto dei cittadini e senza la solidarietà non può esistere diritto. Queste le parole di Giuseppe Della Torre, rettore della LUMSA, nell’ambito del convegno sulla vita e le opere di Don Luigi Di Liegro a cui si è aggiunto il ricordo di don Battista Pansa, della Parrocchia della Trasfigurazione, che ha ricordato come per Don Luigi la fonte del diritto fosse la persona umana e come la Chiesa dovesse essere al servizio del mondo e non chiusa in se stessa.
Fernanda Contri, giudice della Corte Costituzionale, ha portato la sua esperienza di ex Ministro degli Affari Sociali nel difficile campo dell’immigrazione e dell’aiuto ricevuto da Di Liegro, convinto che, per quanto riguarda i diritti fondamentali, non potessero esserci discriminazioni tra cittadini e stranieri. Roberto Gandolfo, dirigente della Banca di Credito Cooperativo, ha invece discusso sulla possibilità di un’economia etica, rispettosa e responsabile nei confronti delle comunità locali ospitanti mentre Aldo Morrone, Presidente dell’IISMAS, ha ribadito che la solidarietà che piaceva a don Luigi era quella di un impegno in prima persona, sulla propria pelle, diversa dalla solidarietà che mantiene sempre una distanza tra chi chiede aiuto e chi lo offre.

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