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La metodologia dell’operatore di strada
Al corso Oltre la strada si discute su come lavorare nel territorio 23/02/2004
L’operatività di strada non è un lavoro fine a se stesso, è sempre legato a un altro ad un obiettivo, è una metodologia per raggiungere un risultato. E’ stato questo il tema cardine del sesto incontro del Corso Oltre la strada, organizzato dall’Associazione La Speranza, finalizzato alla Formazione di Volontari che operano nell’ambito dell’emarginazione sociale. Massimo Taddia, relatore della giornata, ha affermato che in realtà dentro l’operatività di strada si prevedono diverse metodologie per raggiungere diversi obiettivi, ma fondamentale è capire che sono le risorse ad andare verso il bisogno e non il contrario.
In Italia l’operatività di strada si diffonde a partire dagli anni ’70 con due progetti, uno a Torino del Gruppo Abele e l’altro a Roma di Villa Maraini, rivolto principalmente ai tossicodipendenti. Successivamente la metodologia si è estesa anche ai minori, ai senza fissa dimora e in ultimo anche agli immigrati; bisognerà però, aspettare il 1997 per avere, attraverso la Legge 285 la prima regolamentazione per quello che è anche detto Lavoro di prossimità.
Con le persone senza fissa dimora, ha sottolineato il relatore, si fa principalmente un’operazione d’aggancio. Gli operatori, infatti, attraverso una metodologia detta soft, propongono alla persone di riferimento le varie risorse che il territorio, in qualsiasi momento, può offrire. L’operatore di strada, in effetti, svolge un’attività di mediazione, si fa interprete di un bisogno e cerca di entrare in contatto con quelle persone che altrimenti non andrebbero nei Centri di accoglienza. Si va sul luogo e si cerca di dare un’informazione completa non solo su quello che fa il nostro centro, ma anche su quello che fanno gli altri e che magari non rientra nella nostra sfera d’azione. Si tratta quindi, di costruire una fitta rete di collegamento per cercare di ottimizzare le risorse, e per evitare, dove è possibile, sprechi di tempo e di energie.
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