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VolontariatoTrova in questo notiziarioCerca la notizia a partire da una parola chiave contenuta nel titolo o nel sottotitolo oppure in base al periodo di pubblicazione. Gli sprechi alimentariPer conoscere meglio il progetto del Comune di Roma 23/12/2003Vengono considerati sprechi alimentari i prodotti provenienti dalla preparazione di alimenti e gli alimenti non consumati provenienti dagli stabilimenti commerciali che non riescono ad essere posti sul mercato.Le strutture commerciali infatti mandano al macero gli alimenti non quando sono scaduti, ma alcuni giorni prima, generalmente dai tre ai cinque. Questo comporta un onere per le ditte produttrici, perché non c’è guadagno su queste merci, considerate rifiuti, che oltretutto vanno smaltite. I maggiori produttori di sprechi alimentari sono gli stabilimenti di produzione all’ingrosso, i supermercati e i mercati rionali. Buona parte della loro merce invenduta si può riutilizzare a favore di chi si trova in situazioni di grave indigenza, tutto senza costi aggiuntivi da parte delle aziende. Basta semplicemente avvicinare la domanda e l’offerta. La piattaforma del Comune di Roma prende spunto dalle importanti esperienze del Banco Alimentare, e di Caritas e Comunità di S.Egidio, ma vuole potenziare la capacità di raccolta dell’invenduto e recuperare anche prodotti freschi, oltre a cercare di creare una nuova cultura di impresa e commercio più attenta allo spreco alimentare.
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