... L'aver vissuto in prima persona che cosa significa essere devastata da una diagnosi di cancro e lo smarrimento nell'affrontare tale malattia mi ha portato a voler essere un aiuto concreto, una presenza, per tutte le donne e per i loro familiari che si trovano a vivere quanto io stessa ho vissuto.

La scelta del nome Chelidon è stata da me molto pensata e i miei studi classici mi hanno riportata alla memoria la leggerezza della rondinella, quella stessa leggerezza che durante tutto il viaggio della malattia a fatica ho cercato di conquistare, ma nella quale non ho mai smesso di sperare e di avere fiducia.

Chelidon, dal greco significa la rondine: "Colei che, superato mari e deserti ritorna sempre nello stesso nido dopo averlo riadattato".

La malattia ci mette tutte/i nella condizione di dover rivedere il nostro "nido". E' proprio attraverso la speranza e nel modo fiducioso col quale lo abbiamo affrontato e superato, che vogliamo essere delle autentiche catalizzatrici di speranza, non solo per tutte le donne operate, ma anche per coloro che le curano e che vivono loro vicino.

Il cammino intrapreso non è stato solo quello della cura del corpo ma anche e soprattutto della cura dell'animo.

Per troppo tempo avevo tenuto chiuso dentro di me quello che esiste in ognuno di noi. La fiducia nella vita e la fiducia in me.

Il dono della vita è qualcosa di inesorabilmente prezioso e che a volte si apprezza solo nei momenti peggiori. La malattia mi ha permesso di non pensare alla fine, ma soprattutto di comprendere consapevolmente che davanti ho ancora tanto da prendere e tantissimo da dare. Ognuno nel proprio piccolo ha un grande valore.