Brevi cenni storici
Il quartiere Laurentino Fonte Ostiense (ex Laurentino 38) è sorto su un'area anticamente abitata, come documentato dai ritrovamenti archeologici (ville e tratti di strade selciate di epoca romana) rinvenuti negli anni '70 durante i lavori di costruzione del moderno insediamento urbano. L'abitato del Laurentino, posto lungo la strada che andava a Lavinio, costituì in seguito il confine tra lo stato romano (della Chiesa) e gli stati esteri.
Uno sguardo ad oggi
Compreso tra il Quartiere Ferratella e la Via Laurentina, l'insediamento è stato progettato da una équipe di architetti che si sono ispirati ad esperienze europee (tedesche, danesi e inglesi) per la costituzione di un modello di quartiere popolare moderno. Il quartiere, la cui costruzione iniziò nel 1976 e terminò nel 1984, è circoscritto da un anello viario (Via Ignazio Silone, Via Marinetti) che lo divide in vari settori.
Via Silone costeggia, nel suo sviluppo viario, undici isole abitative collegate da altrettanti ponti (escluse le ultime tre) che avrebbero dovuto fungere da congiunzione tra i vari nuclei abitativi oltre ad essere sedi di servizi, negozi e strutture per le esigenze culturali e sociali dei residenti. Dunque una specie di città nella città che avrebbe dovuto essere autosufficiente, con strutture pubbliche al servizio dei cittadini.
Invece, in pochissimi anni, per effetto dell'incuria e dell'abbandono e per l'assenza delle infrastrutture previste, si è assistito ad un continuo peggioramento delle condizioni abitative. Il più grande quartiere popolare di Roma, che conta circa trentamila abitanti, presenta infatti diverse emergenze sociali: numerose sono gli spazi illegalmente occupati in cui gli abitanti vivono in condizioni precarie, la microcriminalità è diffusa così come il disagio e la disoccupazione giovanile e problematica si presenta anche la situazione per gli anziani. Attualmente, con la demolizione degli ultimi tre ponti (i più degradati) sta iniziando il parziale risanamento della zona.